Brucia vivo nella sua automobile, Daniele potrebbe essersi tolto la vita
Brucia vivo nella sua automobile, Daniele potrebbe essersi tolto la vita. Il corpo carbonizzato di Nicola Di Crescenzo è ritrovato sul sedile lato guida, la cintura di sicurezza allacciata.Nicola Di Crescenzo è morto all’interno della sua Panda Van Diesel che ha preso fuoco, poco prima delle 7:00 di mattina a Guardiagrele, in provincia di Chieti. A dare l’allarme è stato un’automobilista che ha visto le fiamme fuoriuscire dall’abitacolo. Un rogo che ha sviluppato una temperatura di mille gradi.
Il riconoscimento della moglie
Come riferito da Il Messaggero, l’auto, che era con la parte anteriore contro il guardrail senza nemmeno troppi danni apparenti, è bruciata, ridotta a ferraglia, cancellato anche il grosso stemma dell’Inter sulla cappotta, squadra del quale Nicola Di Crescenzo era un grande tifoso.
Si sono salvate incredibilmente la targa anteriore, «nascosta» dal paraurti, e la cinta dei pantaloni, che ha permesso alla moglie di identificare quel corpo sul sedile lato guida, la cintura di sicurezza allacciata. Nicola Di Crescenzo, che avrebbe compiuto 59 anni il prossimo luglio, è morto senza aver avuto il tempo di fuggire.
L’intervento dei soccorsi
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri anche con la sezione scientifica e il medico legale Cristian D’Ovidio per una ricognizione a cui seguirà l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Giuseppe Falasca titolare dell’inchiesta. Dopo una prima ipotesi di incidente, adesso si indaga per un presunto suicidio.
Le indagini degli investigatori
Alla luce delle indagini, infatti, il suicidio è l’ipotesi più plausibile. Gli investigatori hanno scoperto un recente acquisto della benzina, usata per appiccare l’incendio all’interno dell’auto.
Nicola Di Crescenzo, esperto in opere in pietra, sposato, due figlie e nonno, sembrava però sereno e il motivo che l’abbia spinto a togliersi la vita resta un mistero. Un gesto volontario (se fosse confermato) legato forse a problemi economici.
Lavorava per un’impresa edile di Guardiagrele, ma da una settimana non era andato a lavoro e respingeva le telefonate dell’impresa: nessun problema con l’attuale committente il quale cercava di capire cosa gli stesse accadendo proprio per aiutarlo.
Il cordoglio
Sgomento nelle parole dei sindaci di Guardiagrele, Donatello Di Prinzio, e di Roccamontepiano, Dario Marinelli, giunti sul posto. Ma non solo. A ricordare il 59enne sui social ci ha pensato anche l’Inter Club Roccaspinalveti Nerazzurra, del quale l’uomo faceva parte.
Su Facebook il gruppo di tifosi ha scritto: «Stamane ci ha lasciati Nicola. Non era solo un socio, un abbonato, un collaboratore e un grandissimo Interista. Amico di tutti noi, persona per bene, stimato, grande lavoratore, fiero e innamorato della propria famiglia. Ad alcune ore dalla tragedia, stentiamo ancora a crederci. Ciao Nicola».
Nel frattempo in mattinata un’informativa completa sarà sulla scrivania del Pm che potrebbe procedere per istigazione al suicidio qualora fosse definitivamente scartata la pista dell’incidente stradale.