Bucciano, il terribile ricordo della Shoa
Il silenzio ha accolto la narrazione di una delle pagine più orrende che l’uomo abbia scritto nella sua storia millenaria. Alla scuola media Francesco De Sanctis di Bucciano, una platea attenta ha ascoltato la storia dell’Olocausto del popolo ebraico, raccontato da uno dei pochi che riuscirono a scampare all’orrore di Auschwitz: Piero Terracina.
Ad 88 anni, questo ebreo romano non si stanca di girare per le scuole, di parlare con i ragazzi per spiegare loro cose, che, forse, sono inspiegabili.
La soppressione di sei milioni di persone, attuata in modo lucido e razionale, non è solo aberrante ma dovrebbe essere impossibile.
Eppure tutto ciò e avvenuto ma già si inizia a negare.
Si nega e si continua ad uccidere bestemmiando il nome di Dio.
Piero Terracina ha visto l’inferno: usa queste parole per descrivere la sua deportazione, ed invita i ragazzi a maturare gli anticorpi per evitare che si possa ripetere. Ma proprio mentre lui parlava, da Bruxelles arrivavano notizie di un altro orrore, sembra proprio che l’umanità non sappia imparare nulla dal passato.