Bucciano ricorda l’eroe di guerra Costantino Alano
L’Associazione N’ata Storia, Comune di Bucciano e parrocchia San Giovanni Battista organizzano una giornata in memoria di un illustre cittadino, morto in terra d’Africa il 26 gennaio 1887. Interviene lo storico Mario Salvitti che con il suo proficuo impegno nella ricerca storica ha permesso di conoscere alla comunità di Bucciano la tragica vicenda di Alano.
Il 26 gennaio 1887, al confine tra l’Etiopia e l’Eritrea, un battaglione di cinquecento soldati italiani (tra i quali, Costantino Alano, nato il 14.08.1866 a Bucciano), venne attaccato e annientato da circa 7.000 lance abissine. Il tristissimo evento colpì profondamente il popolo italiano. Nei giorni e nei mesi successivi alla funesta notizia, in numerosissime chiese vennero celebrati riti funebri e vennero pronunciate vibranti omelie e, in moltissime località della penisola, le locali Amministrazioni Comunali realizzarono, d’intesa con la cittadinanza, lapidi e altri monumenti a ricordo di quella tragica battaglia.
Basti pensare che i “cinquecento di Dogali” vennero subito paragonati ai trecento spartani guidati dal generale Leonida che, secondo quanto riportato nei libri di storia, vennero decimati dal poderoso esercito del condottiero persiano Serse. Nel mese di giugno del 1887 si tenne a Roma una imponente manifestazione.
In quell’occasione venne intitolata ai Caduti di Dogali la piazza antistante alla Stazione Termini “Piazza dei cinquecento” e venne eretto un obelisco a loro futura memoria. Il Governo dell’epoca, data la massima importanza dell’evento, concesse, nel giro di pochissimi giorni ben 500 medaglie d’argento a quei Caduti. A tutto ciò deve aggiungersi che quei soldati diedero rara e suprema prova di coraggio che catturò l’attenzione di celebri pittori e ritrattisti artisti dell’epoca.
Infatti, il capitano Gennaro Antonio Tanturri, di Scanno (AQ) si trovava al forte di Monkullo quando, da quel forte medesimo, partì la colonna mobile dei cinquecento. Il giorno dopo, Tanturri venne incaricato di prestare soccorso alla predetta colonna mobile ma quando, dopo ore di faticosa marcia, giunse nei pressi di Dogali, l’eccidio era ormai compiuto.
E’ rimasta celebre la frase che egli scrisse nel suo doveroso rapporto ai superiori:” I MORTI DI DOGALI ERANO CADUTI AL LORO POSTO COME FOSSERO ALLINEATI”. Era accaduto che quei giovani, circondati da ogni parte da migliaia di abissini, senza più munizioni e senza più alcuna speranza di salvare la vita, PRESENTARONO LE ARMI AI COMPAGNI MORTI SUL CAMPO, in segno di saluto e di rispetto. Poi, inesorabilmente, vennero sopraffatti nella mischia furibonda.
Mario Salvitti ha promosso dal 2007 una grande manifestazione a Lanciano (la prima in Italia) per il ripristino di una prestigiosa lapide dedicata ai Caduti di Saati e Dogali, che ha visto l’intervento di molti Sindaci di Comuni italiani che diedero i natali ad alcuni degli eroi .Da allora, il 26 gennaio di ogni anno si svolge a Lanciano una cerimonia semplice, ma significativa in ricordo dell’evento. Nell’anno 2012, il Presidente della Repubblica Italiana, on. Giorgio Napolitano ha donato alla città di Lanciano un bellissimo “Tricolore dedicato ai Caduti delle Battaglie di Saati e Dogali”
Il convegno si svolge domenica 20 settembre alle ore 16:00 nella sala incontri del Santuario Mariano del Taburno.
Interverranno il Sindaco Domenico Matera, il Parroco Don Claudio Carofano, il Presidente N’Ata Storia Giuseppe Arganese, lo storico Mario Salvitte e conduce Prof. Marilena Marchionno.