Camorra: 16 arresti e 6 milioni di euro sequesrati
Camorra: 16 arresti e 6 milioni di euro sequesrati. Duro colpo al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia. Questa mattina, i carabinieri di Napoli hanno arrestato 16 persone (15 finite in carcere, una ai domiciliari).
Tutte gravemente indiziate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione continuata ed in concorso, detenzione illegale di armi comuni da sparo. Su tutti pende l’aggravante dalle finalità mafiose, per aver agito avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza al clan D’Alessandro.
Sequestrati anche sei autoveicoli, due motociclette, due appartamenti, undici tra conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli e carte di credito; nonché tre imprese nel settore della ristorazione, dell’edilizia e della somministrazione di alimenti e bevande.
A queste, si aggiungono anche due quote di società relative ad imprese edili. Il valore complessivo dei sequestri preventivi è stato stimato in 6 milioni di euro. Una cifra enorme che il clan riusciva a gestire.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il clan era particolarmente “attivo” nel settore delle estorsioni, ma anche il possesso di un arsenale di guerra. I ricavi delle estorsioni venivano poi “riutilizzati” nel giro dell’usura, facendoli così aumentare a dismisura.
Nelle indagini è emerso anche che un imprenditore edile fosse particolarmente “vicino” al clan, tanto da collaborare in maniera attiva finanche a segnalare imprenditori rivali da “avvicinare” per riscuotere il racket.
E così stamane, dopo anni di indagini, sono scattate le manette per sedici persone: per quindici di esse, il gip del Tribunale di Napoli ha disposto il carcere come misura cautelare, mentre per uno di essi i soli arresti domiciliari.
Scomparsi in Messico: al via processo, ma salta audizione Russo
Sono state confermate le fonti di prova, prorogata la custodia cautelare in carcere fino alla fine di agosto per i poliziotti imputati; ma è saltata l’audizione del testimone italiano, Francesco Russo.
Dopo quasi sei ore sospesa, a causa delle restrizioni anti covid in Italia, la prima udienza del processo sulla sparizione di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, i tre napoletani di cui si sono perse le tracce in Messico il 31 gennaio 2018.
L’udienza ha preso il via intorno alle 17 (ora italiana) nella città di Ciudad Guzmàn, nello stato messicano di Jalisco, e si è conclusa alle 22,45 (ora italiana). Alla sbarra, con l’accusa di avere rapito e consegnato al cartello criminale Càrtel Jalisco Nueva Generación (CJNG) i tre italiani, tre persone.
Sono due uomini, Emilio N. e Salomón N., e una donna, Lidia N. Il quarto poliziotto indagato, Fernando N., è invece morto in circostanzemisteriose in carcere.