Cautano: revoca custodia in carcere dopo interrogatorio per truffe aggravate e resistenza a pubblici ufficiali

I domiciliari sono stati concessi dopo l'interrogatorio di questa mattina

Redazione
Cautano: revoca custodia in carcere dopo interrogatorio per truffe aggravate e resistenza a pubblici ufficiali

Cautano: revoca custodia in carcere dopo interrogatorio per truffe aggravate e resistenza a pubblici ufficiali. Erano stati arrestati e condotti presso il carcere di Terni lo scorso 2 Novembre un cittadino di Cautano, T.A., e un cittadino di Eboli, M.D., entrambi difesi dall’ avvocato Giovanna Coppola del Foro di Avellino.

A seguito dell’interrogatorio avvenuto stamani in presenza dell’ avvocato  Coppola, in cui il ragazzo di Cautano ha risposto alle domande e l’altro si è avvalso della facoltà di non rispondere, il Giudice ha revocato la custodia cautelare in carcere ed applicato la misura degli arresti domiciliari.

L’arresto si ricorda è avvenuto a seguito di due truffe aggravate che gli indagati avrebbero commesso ai danni di due famiglie ovvero gli stessi avrebbero telefonato a casa di due persone qualificandosi come Carabinieri e notiziandoli che i propri figli avevano investito un pedone e rischiavano di andare in carcere.

Poi, con una seconda telefonata e qualificandosi come Avvocati, chiedevano alle famiglie di corrispondere 1.200,00 euro ed oggetti in oro.

Entrambe le famiglie avrebbero consegnato quanto richiesto agli indagati che sarebbero giunti presso le loro abitazioni qualificandosi come Carabinieri che erano presso la caserma e che dovevano consegnare le somme e l’oro all’avvocato.

A seguito delle truffe le Forze dell’Ordine si sono attivati per trarre in arresto gli indagati ma questi avrebbero tentato di scappare dando inizio ad un inseguimento che è avvenuto prima in macchina e, dopo aver urtato con l’autovettura in prossimità del casello di Orte, a piedi mettendo a rischio l’incolumità dei militari che al momento dell’arresto hanno anche sequestrato coltelli a serramanico.

Gli indagati si presumono innocenti sino a sentenza definitiva.