Cervinara, 118 a rischio per la Misericordia
La pubblica amministrazione deve tagliare i costi. Solo che, spesso, anziché colpire gli sprechi cerca di mettere in discussione gli unici servizi che funzionano come il 118 a Cervinara (che copre anche Rotondi, San Martino Valle Caudina, Roccabascerana e Pietrastornina).
Il caso è emblematico. Qualche giorno fa l’Asl di Avellino pubblica una delibera per indire una nuova gara di affidamento delle postazioni di 118. Fino a qui nulla di strano. La prima “incongruenza”, però, si nota nel fatto che i dirigenti hanno scelto di fare una gara per ogni singola postazione e non una completa per tutta la provincia di Avellino. Scorrendo i numeri si trova la seconda sorpresa. Per il punto di Cervinara è previsto una base di gara da 9mila euro al ribasso. E questa è la cosa più grave. Perché con queste cifre il 118 non è gestibile da nessuno a meno che non si decida di fare le “solite cose all’italiana” magari pagando in nero gli infermieri, offrendo ambulanze non all’altezza e così via. Ricordiamo una cosa importante: i volontari della Misericordia non prendono un euro per il servizio che svolgono alla cittadinanza. I soldi servono per tenere i mezzi all’altezza del servizio, pagare le assicurazioni, la benzina, gli infermieri e i costi di gestione amministrativa e della sede. Il che significa che la cifra che propone l’Asl è lontanissima da quella necessaria per una corretta gestione del servizio.
La domanda allora si impone: perché tagliare ulteriormente i costi al servizio di primo soccorso in una zona, la Valle Caudina, che conta l’ospedale più vicino a 30 minuti? Davvero, cara Asl di Avellino, vuoi fare una gara al ribasso sull’emergenza del 118?
Speriamo che anche i sindaci di Cervinara, Rotondi, San Martino, Rocca e Pietrastornina possano intervenire per fare pressione su questa delibera. Se non altro, ci auguriamo che la stessa sia letta dalla Procura della Repubblica per cercare di fare luce su un provvedimento incomprensibile.