Cervinara, 1993: Madonna esce dal carcere e viene messo a tacere

Il Caudino
Cervinara, 1993: Madonna esce dal carcere e viene messo a tacere

Primavera ed estate di stragi. Per inquadrare storicamente il delitto di Enrico Madonna, avvenuto nell’ottobre del 1993 nella sua Cervinara, giova ricordare storicamente quell’anno. La prima repubblica era crollata, di lì a poco sarebbe nata la seconda, con la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la mafia era alla ricerca di nuovi referenti politici. Per farlo impose la forza delle bombe, visto che neanche consegnando Totò Riina era riuscita ad avere un trattamento migliore. Questa la cronologia degli attentati, partendo dal 1992.

Data Attentato Luogo Vittime Obiettivi
12 marzo 1992 Omicidio di Salvo Lima Mondello (Palermo) Salvo Lima Salvo Lima
23 maggio 1992 Strage di Capaci Capaci (PA) 5 (tra cui Giovanni Falcone) Giovanni Falcone
19 luglio 1992 Strage di via d’Amelio Palermo 6 (tra cui Paolo Borsellino) Paolo Borsellino
17 settembre 1992 Omicidio di Ignazio Salvo Santa Flavia (PA) Ignazio Salvo Ignazio Salvo
14 maggio 1993 Fallito attentato di via Fauro Roma Nessuna vittima Maurizio Costanzo
27 maggio 1993 Strage di via dei Georgofili Firenze 5 Galleria degli Uffizi
27 luglio 1993 Strage di via Palestro Milano 5 Padiglione d’arte contemporanea di Milano
28 luglio 1993 Autobomba a San Giovanni in Laterano Roma Nessuna vittima San Giovanni in Laterano
28 luglio 1993 Autobomba a San Giorgio in Velabro Roma Nessuna vittima San Giorgio in Velabro
23 gennaio 1994 Fallito attentato allo Stadio Olimpico Roma Nessuna vittima Stadio Olimpico
14 aprile 1994 Fallito attentato a Salvatore Contorno Formello (Roma) Nessuna vittima Salvatore Contorno

Dietro quelle stragi, come sempre, non mancava lo zampino dei Servizi per indurre lo stato a trattare. Mentre succedeva questo, Madonna usciva dal carcere, precisamente, ad Agosto.
Era rimasto in silenzio, aveva ritrattato tutto quello che sapeva non solo del rapimento e della liberazione di Ciro Cirillo, ma anche di tutti i segreti di Raffaele Cutolo.
E dovevano essere un bel pò.
Fuori dal carcere trova un mondo cambiato. Nessuno lo ringrazia per quello che non ha detto, nessuno lo risarcisce per tutte le volte che in carcere è stato picchiato. Per le botte ha perso l’occhio destro e non ha più denti.
Addirittura in galera gli hanno dato fuoco alla cella.
Un mese prima del ritorno in libertà del consigliori di Cutulo, a Napoli si è chiuso il processo di appello su caso Cirillo. La Repubblica titola: “Ha vinto la D.C” in quanto la prima sezione della corte di Napoli, presieduta da Enrico Valanzuolo,boccia la richiesta di riaprire il processo portando a testimoniare personaggi eccellenti come Antonio Gava, Flaminio Piccoli ed Arnaldo Forlani o come la sorella di Cutolo, Rosetta.
Ebbene in uno scenario del genere, con i Servizi impegnati a trattare con la mafia che fa stragi, le parole sussurrate da Madonna potrebbero far paura.
L’ex avvocato sembra chiedere una sorta di risarcimento per il suo silenzio, altrimenti sarebbe pronto a fare i nomi.
Lo fa intendere bene nella intervista concessa a “Il Mattino” la domenica prima della sua morte. Sembra una scheggia impazzita, fa cose non adatte al suo rango, come chiedere soldi a negozietti di Cervinara.
Ed allora, qualcuno decide che è giunta la sua ora. E’ stato graziato in carcere, ma non lo sarà questa volta.
Da allora, dal 1993, non si ha una sola traccia dei killers, del comando di fuoco e dei loro mandanti. (Continua)

Peppino Vaccariello