Cervinara: 50 sfumature di grigio-catrame, di giallo e di bianco
C’era una volta una mulattiera di circa 2,5 m, coperta di brecciolino ed impraticata, come sempre le strade secondarie, nelle zone quasi disabitate.
Poi, piano piano, con il passare degli anni, la zona cominciò a popolarsi. Di case, di giovani coniugi, di bimbi e di allegria.
Ci viveva, tra gli altri, Luciano, un giovane dal cuore uguale a quello degli altri bambini, con il corpo un pò diverso; Luciano non giocava in istrada, non poteva, e gli altri piccoli gli rivolgevano qualche parola di affetto e di conforto da dietro i cancelli di casa sua. Prima che Luciano volasse in cielo, la mulattiera fu asfaltata, e la sua carrozzella, – spinta allegramente dai di lui genitori, -riuscì a sfrecciare sulla stradina messa a nuovo, liscia ed assestata.
Dopo la sua dolorosa dipartita, su quella strada si continuò a correre…Intendiamoci… Ci correva, cioè, un gruppo cospicuo di bambini residenti, magari un po’ rumorosi ed allegri, come sempre sono i piccini. Ci correvano in bicicletta, con i pattini, con i palloni, con i piedini scattanti; e quello, per loro, era il posto più bello del mondo. Non che non passassero veicoli, tutt’altro; ma la struttura stessa del vicolo, le sue dimensioni ridotte, imponevano agli automobilisti una velocità talmente esigua, che nessun luogo sarebbe stato più sicuro.
Non so se fosse la natura socievole di quei monelli, o la magia del posto, ma ben presto decine e decine di piccoli compagni di gioco, provenienti da zone diverse, cominciarono a raggiungerli nella stradina. E man mano che i bimbi crescevano, i residenti diventavano sempre più una grande famiglia allargata, di quelle che le porte di una casa sono sempre aperte a tutti gli altri, e c’è sempre una fetta di ciambellone fatto in casa o una soppressa da assaggiare per tutti.
Poi- come è normale- passarono gli anni, e quei giovincelli dovettero trascorrere i giorni migliori inchiodati a libri voluminosi e lezioni da sbobinare, concedendosi un sorriso ogni volta che, dalle finestre delle loro camerette, intravedevano nuovi bimbi giocare in istrada, e giovani mamme spingere carrozzine e passeggini.
Neanche quando, anni dopo, la ex mulattiera divenne passaggio obbligato per i mezzi degli ambulanti diretti all’adiacente Piazza mercato, la strada divenne pericolosa; e come avrebbe potuto? Come si potrebbe correre, su una via così stretta, lunga 50 m, posta tra due incroci importanti, in cui in trentasei anni (a mia memoria) non c’è mai stato un incidente?
Ma le logiche illogiche vogliono che le cose belle vengano deturpate con idee impensabili. Tipo una serie di dossi in catrame, di altezza enormemente superiore ai 7 cm massimi consentiti, di larghezza di molto inferiore ai 120 cm minimi di legge, posti a distanza ravvicinata, perché la forbice di 20-100 m l’uno dall’altro è considerata un dettaglio previsto per mera retorica da un noiosissimo Art. 179 del Regolamento di Esecuzione di Attuazione al Codice della Strada, che- diciamocelo- la fa proprio lunga, con la sua serie infinita di prescrizioni minuziose!!!
Quando verrà rappresentata la pericolosità di quei dossi, inutili e costosi, qualcuno, forse, avrà a rispondere di aver provveduto a metterli a norma, spennellandoli con cinquanta sfumature di grigio-catrame, di giallo e di bianco…ora si che si può stare tranquilli…
Peccato che manufatti del genere, su una strada così piccola, favoriranno incidenti, danni a cose e lesioni a persona, mettendo a repentaglio la vita di automobilisti, ciclisti e motociclisti. Peccato che provocheranno una deviazione del flusso delle acque meteoriche e causeranno un sensibile aumento dell’inquinamento dato dalle frenate e dalle ripartenze, un ampliamento della rumorosità e un generale intasamento del flusso di automobili che la percorreranno in doppio senso di marcia.
Meno male, però, che i residenti potranno invocare non solo la normativa specifica prevista dal codice della strada, ma anche il famoso decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Parere 26 ottobre 2011, n. 5274, Decreto per eliminare i dossi artificiali in prossimità degli incroci. Rif. prot. n. 70429 del 29.09.2011).
Sarebbe veramente un peccato se bambini in bici e mamme con i passeggini- che sono gli unici che corrono in quella strada- dovessero smettere di percorrerla, perché artificialmente resa mille volte più pericolosa da dossi inconcepibili…La strada tornerebbe ad essere la mulattiera, in cui una volta, tanti anni fa, – quando c’era buon senso- anche il giovane Luciano riuscì a correre in carrozzella…
Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it