Cervinara: a 23 anni dall’omicidio di Errico Madonna forse qualche spiraglio di verità
Forse la nebbia comincia a diradarsi, forse la verità può emergere dal passato. Pasquale Scotti, detto ò Collier, venerdì prossimo, 14 ottobre, si collegherà in video conferenza, da un luogo segreto, con il Tribunale di Napoli, e sarà la sua prima volta come collaboratore di giustizia. Intanto, continua a riempire pagine e pagine di verbali, raccontando segreti e misteri, legami e alleanze. Scotti era il braccio destro di Raffaele Cutolo, è stato latitante per 31 anni e, quando lo scorso anno, fu scovato ed arrestato in Brasile, in tanti pensavano che non avrebbe collaborato con la giustizia, in quanto depositario di segreti che gli avrebbero potuto provocare la stessa fine di Michele Sindona, con un caffè al veleno. La notizia rimbalza, proprio quando domani, otto ottobre, saranno trascorsi 23 anni dall’omicidio di Errico Madonna. L’avvocato di Raffaele Cutolo fu freddato da un commando, a pochi metri della sua abitazione a via Carlo Del Balzo, a Cervinara. Il gruppo di fuoco arrivò dal nulla e scomparve nella notte, inghiottito dall’oblio, per ben 23 anni. Purtroppo, in quel regolamento di conti, perse la vita anche un innocente, Carmine Brevetti. Di quel delitto eccellente , sino ad oggi, non si è mai saputo nulla. Non si sono mai conosciuti i killers e non hanno un nome ed un volto i mandanti. Non si conosce il movente e non ci sono stati mai indagati, l’unica cosa certa è che Errico Madonna era depositario di mille segreti, appresi da Cutolo, e, soprattutto, doveva essere a conoscenza dei risvolti del rapimento e della liberazione di Ciro Cirillo.
Il fondatore della nuova camorra organizzata, mentre era recluso nel carcere di Ascoli Piceno, mediò con i vertici dello Stato e con i capi delle Brigate Rosse per salvare la vita al quello che sembrava uno oscuro assessore regionale della Democrazia Cristiana. I vertici di quel partito, rappresentanti del governo e, soprattutto, i servizi segreti scesero in campo per ottenere la sua liberazione, cosa che non fu fatta, qualche anno prima, per salvare la vita ad uno statista del livello di Aldo Moro. Cirillo, però, era quello che aveva iniziato a gestire una parte dei mille miliardi di lire, arrivati per la ricostruzione, dopo il terremoto del 23 novembre del 1980. Sull’esecuzione di Errico Madonna che, in qualche modo minacciò di aprire il cassetto dei suoi segreti, non si è mai saputo nulla sino ad oggi. Ma, le cose potrebbero cambiare, le dichiarazioni di Pasquale Scotti potrebbero aprire anche una nuova pista su quell’omicidio, a quasi un quarto di secolo di distanza. E, deve essere proprio un segreto che scotta, a conoscenza anche di Raffaele Cutolo, che continua a scontare la sua pena, nel più assoluto silenzio.
La questione di Scotti, invece, è certamente diversa. Il 24 dicembre del 1984 evase dall’ospedale di Caserta, dove era stato ricoverato dopo l’arresto, un’evasione molto semplice, in quanto nessuno lo controllava. Da allora e sino al marzo del 2015, ha vissuto da uomo libero, sotto un’altra identità. Una persona del genere non può sopportare il carcere duro e così ha iniziato la sua collaborazione con la direzione distrettuale antimafia di Napoli. Sta riempiendo pagine e pagine di verbali, forse, qualcuna di quelle riguarda anche l’uccisione del consigliori di Raffaele Cutolo, che è entrata nel novero dei grandi misteri italiani, un mistero che sembrava irrisolvibile, sino a poco tempo fa. Il nostro giornale ha riaperto la questione con una lunga inchiesta, nella scorsa primavera ed ha raccolto anche i contributi del giudice Carlo Alemi e del figlio di Roberto Calvi, il banchiere di Dio, suicidato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra. Ora attendiamo le dichiarazioni di Pasqualino ò Collier.
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