Cervinara, addio a Telaro: protagonista della vita politica locale
Cervinara. E’ scomparso Tonino Telaro, 95 anni, uno dei protagonisti della politica cittadina dal dopoguerra fino agli anni 90 del secolo scorso. Al tempo del referendum, fu uno dei pochi cervinaresi a schierarsi per la repubblica.
Negli anni ’50 fu un esponente della Cisl al tempo della segreteria di Ciasullo e contribuì alla costituzione delle prime cooperative, che poi non ebbero fortuna. All’inizio degli anni 60 entrò in politica attiva, affianco di Sullo.
Successivamente aderì alla corrente di base, della quale facevano parte allora Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Peppino Gargani, Nacchettino Aurigemma, Salverino de Vito, Gianni Raviele , Attilio Fierro e Aristide Savignano.
Divenne presto il braccio operativo della corrente, della quale era particolarmente abile a far quadrare i conti delle schede, che alla fine portarono alla conquista della segreteria provinciale della DC nel congresso del 1969. Egli stesso, poi, fu segretario dello scudo crociato, che conobbe particolare fortuna per merito degli uomini della base che a livello regionale e nazionale conquistarono posizioni di potere. De Mita fu prima vice del segretario nazionale della Dc Arnaldo Forlani e poi Ministro in diversi governi. Telaro fu, in quegli anni, il migliore interprete della volontà di De Mita. Prima, nel 1958 e 1963, era stato consigliere al Comune di Cervinara e con il sindacato di Nanduccio Casale riuscì a costituire la prima giunta di centrosinistra, nella quale lo stesso Telaro fu assessore al bilancio. Ebbe numerosi incarichi all’interno di Enti: revisore dei conti, in rappresentanza della Regione, nell’Ospedale civile di Avellino; consigliere della Banca Popolare dell’Irpinia; vice presidente dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Basilicata. In tale veste nel 1979 avviò l’indagine sulla ricerca dell’acqua nel territorio della Valle Caudina, avanzando l’ipotesi di un invaso che poi non si realizzò. Nel 1972 aveva avanzato la proposta della città circolare della Valle Caudina, affidandone lo studio all’architetto Aldo Vella. Dopo la crisi della Dc degli anni ’90 si era ritirato per un breve periodo dalla politica attiva nella quale, però, rientrò qualche tempo dopo, rivelando insospettate energie e lucidità di analisi. In Provincia e in particolare a Cervinara la notizia della scomparsa è stata appresa con apprensione e tristezza perché, al di là di ogni giudizio sulle scelte politiche, a Telaro era riconosciuto il ruolo di protagonista della politica per oltre un quarantennio.