Cervinara: addio ad Antonio Iuliano, nostro stimato fiduciario
Ci piace ricordarlo così. Seduto sulla panchina che si trova accanto alla nostra redazione, magari fumando una delle sue sigarette, una di quelle che rollava a casa e poi le metteva in un pacchetto. Una di quelle che offriva a tutti, con grande generosità.
Antonio Iuliano ci ha lasciato, è spirato poco minuti fa nella sua abitazione di via San Marciano. Dieci giorni orsono era stato ricoverato in ospedale, per accertamenti.
Purtroppo, la prognosi è stata infausta, tanto da rendere nullo qualsiasi intervento. Don Antonio, oltre a far parte della famiglia del nostro giornale, di cui era una sorta di uomo di fiducia, lo si trovava sempre in redazione, tutti i giorni dalle 16,00 alle 19 e 30, era una memoria storica del Trescine e di Cervinara.
Aveva 92 anni, tutti vissuti intensamente. Giovanissimo, subito dopo la seconda guerra mondiale, si era arruolato in polizia a Genova. Ma, la divisa gli stava stretta, così completata la ferma obbligatoria, aveva tentato la fortuna in Venezuela.
Ma, dopo alcuni anni, aveva deciso di ritornare e, proprio nel suo Trescine, aveva impiantato un fiorente commercio di mobili. Un’attività per la quale era conosciuto in tutto il paese ed anche fuori. Intanto, si era sposato con la signora Caterina da cui ha avuto gli amati figli Gianni ed Andrea. Arrivato il momento della pensione, si era molto legato al circolo cittadino, poi al nostro giornale che gli permetteva di restare qualche ora nella sua amata piazza. Don Antonio, Tatonno per gli amici, ci mancherà, ci mancherà la sua squisita gentilezza, ci mancherà la sua ilarità, ci mancherà la sua memoria storica, grazie alla quale riuscivamo a ricostruire storie, anche di un secolo fa.
Ci piace immaginarlo così, seduto su un panchina nel cielo, a fumare una sua sigaretta e a raccontare di Cervinara anche al buon Dio. Gli sia lieve la terra.
Antonio Iuliano ci ha lasciato, è spirato poco minuti fa nella sua abitazione di via San Marciano. Dieci giorni orsono era stato ricoverato in ospedale, per accertamenti.
Purtroppo, la prognosi è stata infausta, tanto da rendere nullo qualsiasi intervento. Don Antonio, oltre a far parte della famiglia del nostro giornale, di cui era una sorta di uomo di fiducia, lo si trovava sempre in redazione, tutti i giorni dalle 16,00 alle 19 e 30, era una memoria storica del Trescine e di Cervinara.
Aveva 92 anni, tutti vissuti intensamente. Giovanissimo, subito dopo la seconda guerra mondiale, si era arruolato in polizia a Genova. Ma, la divisa gli stava stretta, così completata la ferma obbligatoria, aveva tentato la fortuna in Venezuela.
Ma, dopo alcuni anni, aveva deciso di ritornare e, proprio nel suo Trescine, aveva impiantato un fiorente commercio di mobili. Un’attività per la quale era conosciuto in tutto il paese ed anche fuori. Intanto, si era sposato con la signora Caterina da cui ha avuto gli amati figli Gianni ed Andrea. Arrivato il momento della pensione, si era molto legato al circolo cittadino, poi al nostro giornale che gli permetteva di restare qualche ora nella sua amata piazza. Don Antonio, Tatonno per gli amici, ci mancherà, ci mancherà la sua squisita gentilezza, ci mancherà la sua ilarità, ci mancherà la sua memoria storica, grazie alla quale riuscivamo a ricostruire storie, anche di un secolo fa.
Ci piace immaginarlo così, seduto su un panchina nel cielo, a fumare una sua sigaretta e a raccontare di Cervinara anche al buon Dio. Gli sia lieve la terra.