Cervinara: arte urbana contro la violenza sulle donne

Un segnale forte per contrastare questa sciagura

Redazione
Cervinara: arte urbana contro la violenza sulle donne

Cervinara: arte urbana contro la violenza sulle donne. Arte urbana per dare un segnale, per sensibilizzare, per coinvolgere. L’amministrazione comunale di Cervinara, guidata dall’avvocato Caterina Lengua ha scelto l’arte urbana di Jolanda Morante per celebrare il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

25 installazioni diffuse

L’artista ha realizzato 25 installazioni per tutto il territorio comunale. Ha posizionato una scarpetta rossa, il simbolo di questa lotta, e le ha arricchite con versi o brani di poeti e scrittori contemporanei che si sono soffermati sull’argomento.

Questa sorta di opera itinerante ha preso il nome di 25 x 25. 25 scarpette per 25 autori. Ma questa celebrazione cade il 25 novembre e, proprio in questo 2024 si celebrano i  25 anni da quel 1999 in cui l’Onu decise di istituire questa giornata.

Un tentativo di veicolare un messaggio forte e importante anche attraverso i luoghi. Non bisogna dimenticare, infatti, che Cervinara è stata teatro di due femminicidi. Il primo avvenuto alla fine degli anni cinquanta ed il secondo, in tempi molto più recenti, nel 2011. Doveroso, quindi, era ricordare quel sangue versato con delle installazioni.

Così i luoghi aiutano la memoria e gli stessi luoghi possono essere da monito. Non ci sono solo i femminicidi, Purtroppo, sono quelli a fare più notizia. Ma non passa giorno che questa testata è costretta a pubblicare notizie su violenze ed abusi sulle donne. Grazie a Dio, rispetto ad un passato, anche recente, le donne trovano la forza di denunciare.

Ma quante restano in silenzio? Quante non hanno la forza o gli strumenti, anche economici, di ribellarsi a botte ed abusi quotidiani?  Far arrivare loro un segnale può essere fondamentale.

Anche perché queste donne non partecipano ai convegni e alle iniziative con cui le anime belle, spesso proprio donne, pensano di risolvere il problema e si lavano le coscienze. Per carità, ci sono rapporti tossici che coinvolgono anche quelle ragazze culturalmente attrezzate. Ma la casistica parla chiaro.

Le vittime di violenze ed abusi sono soprattutto quelle donne che hanno un basso grado di istruzione e provengono da famiglie non certo agiate. Purtroppo, le donne povere, quelle che la vita se la devono sudare, subiscono molto di più.  Questo sarebbe un importante tema da affrontare e, magari, sarebbe molto più semplice affrontarlo a partire dalle piccole comunità.

Ecco perché quei simboli che Jolanda Morante ha voluto disseminare per tutto il territorio comunale possono trasmettere un messaggio straordinario. L’artista ha contattato uno per uno questi poeti e scrittori che non hanno negato il loro contributo: Giuseppe Bellanova, Andrea Bindi, Mau Bruno, Giulia Brutto, Eleonora Cassalini, Barbara Dell’Idro, Valeria D’Amico, Manuela Di Dalmazi, Luisa Di Francesco, Tiziana Di Ruscio, Francesco Flammini, Alex Hunter, Piero Narducci, Giuseppe Minicone, Carmelo Paratore, Marco Polani, Saverio Ponticelli, Annella Prisco, Christian Ronchetti, Giovanna Savona, Stefano Giuseppe Scarcella, Cristiana Serangeli, Marziano Vicedomi, Michela Zanarella e Salvador Zullo. I loro testi saranno letti dagli studenti dell’istituto Francesco De Sanctis per veicolare alle nuove generazioni un messaggio di rottura rispetto al passato.