Cervinara: bolletta da 58 euro e 83 centesimi con zero consumi

La stangata è sempre dietro l'angolo

Redazione
Cervinara: bolletta da 58 euro e 83 centesimi con zero consumi

Cervinara: bolletta da 58 euro e 83 centesimi con zero consumi. Ridurre i consumi per contrastare il carovita?  Risparmiare sulla climatizzazione delle abitazioni per andare incontro al lungo inverno? Evitare qualsiasi spreco e, addirittura, non consumare niente?

Tutti questi sono ottimi propositi per combattere il costo delle cosiddette bollette che è sempre più alto. Ma, fate tanta attenzione perchè non basta.

La dimostrazione arriva da un utente di Cervinara a cui, questa mattina, è stata recapitata la bolletta elettrica. Come si evince dalla foto che accludiamo, l’utente ha avuto consumi zero nei due mesi a cui si riferisce la bolletta. Praticamente non ha consumato niente. Ebbene, nonostante il consumo zero dovrà pagare 58 euro e 83 centesimi.

La società a cui si affida questa persona è l’Alperia ma pochissimo cambierebbe se fosse abbonato a qualche altra compagnia. I costi fissi sono pressoché uguali ovunque. Fatti salvi i 18 euro per l’abbonamento Rai che, oramai, è diventata una sorta di tassa di possesso per il televisore, ci si chiede gli altri 40 euro da dove arrivano se non ci sono stati consumi?

L’arcano è svelato nella stessa bolletta. 18 euro e 16 centesimi riguardano la quota fissa. Altri 18 e 96 centesimi, invece, si devono pagare per la quota potenza. E, dulcis in fundo, 3 euro e 71 centesimi per le accise e l’iva.

Come sempre è la somma che fa il totale e, quindi, addizionate tutte queste voci si arriva ai 58 euro e 83 centesimi che il nostro povero utente dovrà, inevitabilmente, pagare. Come sempre, le compagnie di distribuzione hanno sempre ragione rispetto ai noi cittadini.  Del resto, anche nella prossima finanziaria, appena licenziata dal governo, non vengono ridotti i poteri di queste holding e non vengono cancellate le accise.

Non ci resta che pagare e piangere perché i consumatori vengono lasciati sempre più soli e nessuno ci dice che la recessione sta cancellando anche i diritti più elementari.