Cervinara, bolletta pazza: 32mila euro per un contratto fatto “prima di nascere”
Cervinara. E’ rimasto sconcertato il giovane cittadino di Cervinara quando si è visto recapitare una cartella esattoriale. L’Alto Calore, infatti, attraverso una società di riscossione, gli chiede di pagare un importo “gigantesco” per bollette che, secondo l’ente che gestisce l’erogazione dell’acqua, avrebbe evaso.
La cifra è pari a oltre 32mila euro. Già questo numero avrebbe lasciato tutti senza fiato. A ciò si è aggiunto anche un altro elemento di stupore. Il contratto contestato sarebbe stato allacciato nel 1981, in Corso Napoli, dove tra l’altro, il cittadino non possiede nessun immobile e prima che l’utente caudino fosse nato. Insomma: una bolletta pazza a tutti gli effetti.
Una cartella pazza? Sembra proprio di sì. Resta, però, da capire come possa essere possibile che ai cittadini arrivino simili avvisi di pagamento e che in trentasei anni l’ente non si sia mai preoccupato di staccare l’utenza?
L’Alto Calore vive un momento di grandi difficoltà e, tra le strade intraprese per risanare i conti, c’è anche quello di combattere la morosità. Battaglia sacrosanta se fatta a norma di legge e contestando situazioni reali. Mandare una bolletta pazza per un contratto stipulato prima di nascere, però, ci sembra francamente esagerato.