Cervinara: cali il silenzio sull’immane tragedia

Redazione
Cervinara: cali il silenzio sull’immane tragedia

Cervinara: cali il silenzio sull’immane tragedia. Il male lo aveva dentro. Dentro il suo cuore e dentro la sua mente. Probabilmente non lo lasciava in pace un solo istante fino ad indurlo a maturare la necessità di mettere fine ai suoi giorni, ancora verdi.

Emblematica la circostanza che, P. T., si è tirato il colpo di rivoltella mortale la mattina della Santa Pasqua. Una circostanza che conferma quanto questi giorni di festa fanno sentire ancora più soli chi soffre.

Tutti gli studi evidenziano che il numero dei suicidi si impenna in modo esponenziale nei giorni che dovrebbero essere di gioia.

Combattere contro il male oscuro mentre tutti sembrano felici e sorridenti deve essere una prova titanica. Sicuramente avrà chiesto aiuto a Dio.

Molte persone lo hanno visto, soprattutto di sabato, soffermarsi dentro e davanti al santuario dei Santi medici, Cosma e Damiano.

Ma la forza di andare avanti, di continuare a combattere non è riuscita a trovarla. Non l’ha trovata in se stesso e non l’ha trovata, molto probabilmente, negli altri.

Bisogna solo augurarsi che, con quel colpo di pistola, sia riuscito a trovare la pace tanto agognata. Il Signore saprà giudicare le sue azioni ed è l’unico deputato a farlo.

Dio sa giudicare e soprattutto, nella sua misericordia infinita, sa sempre perdonare. Perdonano meno, forse per niente, le chiacchiere inutili che in queste ore si fanno a Cervinara.

Impariamo a rispettare i morti e le tragedie esistenziali. Ed impariamo a guardare con occhi diversi gli altri perché ognuno di noi combatte la sua battaglia.

Peppino Vaccariello

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