Cervinara, Cioffi: Sul 118, giù le mani dai volontari
Sulle polemiche scaturite oggi sul 118 a Cervinara, interviene il governatore della Misericordia Luigi Cioffi. Ecco il testo di un post sulla sua pagina Facebook:
“La sanità, come l’informazione, è una materia delicata e deve essere trattata con le pinze. Altrimenti si corre il rischio di fare più danni che altro.
Leggo con sommo stupore e un pizzico di amarezza una polemica sorta su una presunta disfunzione della “sanità cervinarese”: una locuzione utilizzata solo per mettere nel mirino la Confraternita di Misericordia di Cervinara che mi onoro di presiedere da qualche tempo.
In passato, ho sempre evitato di rispondere ad assurde polemiche ma quando si tocca il fondo, quando si vorrebbe accusare l’associazione dei mali della sanità, è mio dovere allora intervenire.
Chiariamo alcuni punti.
- Il servizio di 118 è un servizio organizzato dall’Asl che la Misericordia gestisce. E’ l’Asl a indicare le procedure e a spiegare come intervenire e cosa fare. Nulla possono i volontari.
- Si dice che, quando si è bussato alla porta della Misericordia, non c’era nessuno e nessuno ha risposto. Vorremmo ricordare che Misericordia e Saut sono nello stesso stabile. Quindi, se qualcuno ha risposto che non c’era il medico perché l’ambulanza era uscita è evidente che si racconta una balla dicendo che non c’era nessun volontario.
- Ma il volontario, una persona normale con conoscenze medicali di base che avrebbe potuto fare? Come avrebbe potuto assistere la persona in difficoltà in quel momento?
- Sui medici consultati, non mi pronuncio: ognuno è libero di interpretare quel che vuole come vuole.
Io ho la necessità di difendere l’onore e l’impegno dei volontari: gente che a Natale, a Pasqua, a Capodanno lavora per aiutare il prossimo senza prendere un euro.
Se poi qualcuno crede che il problema della sanità a Cervinara sia costituito dalla Misericordia, non abbiamo alcuna difficoltà a togliere il disturbo.
Noi siamo in pace con la nostra coscienza. Lo sono gli altri?
Infine: se gli organi di informazione collaborassero con la Misericordia e cercassero di comprendere bene come funziona il 118, sarebbe un valore aggiunto per tutta la comunità. La gente saprebbe cosa fare durante le emergenze e gli operatori lavorerebbero con serenità”.