Cervinara: consegna card vaccinali
Cervinara: consegna card vaccinali. Prosegue al comune di Cervinara la consegna della Card di Attestazione vaccino. Il Sindaco Caterina Lengua comunica che, tutti coloro che hanno ricevuto dall’Asl il relativo messaggio e non hanno ancora ritirato la Card, potranno farlo nei giorni di giovedì 26 e venerdì 27 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso la ex Sala consiliare, sita in Piazza Trescine.
Vaccini: open day a Bucciano per over gli 50
Open day di vaccinazione per gli over 50 a Bucciano. Lo comunica il sindaco Domenico Matera. L’Open Gay partirà venerdì 28 maggio, alle ore 9,00, presso il Santuario della Madonna Del Taburno. Ad organizzare l’Open Day, l’Azienda Sanitaria Benevento e verranno somministrati i vaccini Johnson e Johnson & Johnson. Vi potranno partecipare tutti i residenti in provincia di Benevento.
Vaccini: open day a Bucciano per over gli 50
Continuano le guarigioni dei positivi all’interno della nostra comunità. Lo fa sapere il sindaco di Cervinara Caterina Lengua. Altri 2 nostri concittadini sono risultati negativi al tampone di controllo, così ponendo fine alla condizione di isolamento domiciliare del loro nucleo familiare che era stato interamente contagiato.
Accogliamo con la dovuta cautela peraltro la notizia che anche oggi l’Asl non ha riscontrato nuovi casi di positività. Il numero delle persone positive scende ulteriormente ed è ora di 3, conclude il Sindaco Lengua.
Aggressione al bimbo di Cervinara, parlano i giovani
Cervinara, aggressione ad un bambino. Parlano i giovani della Valle: “siamo sconvolti” Ennesimo episodio di violenza tra i giovanissimi di Cervinara A subire il feroce assalto e anche l’umiliazione di essere filmato è stato un bambino cervinarese di appena 10 anni.
Preso di mira
Il ragazzino veniva da tempo preso di mira da un gruppo di coetanei. Malmenato e tormentato con frequenza, era costretto a rinunciare ai soldi della sua paghetta per offrirli ai teppisti.
Il video pubblicato dal nostro giornale in accordo con i genitori, parla chiaro. La vittima veniva accerchiata e picchiata anche dopo essere caduta per terra. Immagini che fanno rabbrividire, ma soprattutto riflettere
Indignazione
A vedere certe scene si prova indignazione, disgusto e rabbia. Cosa spinge degli undicenni a ricorrere ad un’aggressività ingiustificata? Qual è il momento in cui noi adulti li perdiamo? Le ipotesi del gesto secondo i giovani della Valle: l’incapacità genitoriale
Tiriamo fuori il coraggio necessario per fronteggiare l’innegabile evidenza dell’accaduto. Se ad 11 anni un bambino trova nella violenza la sua fonte di piacere, nella minaccia la sua brama di potere e nel ricatto il suo punto di forza, qualcosa non funziona.
Le preccupazioni
All’età di 11 anni la preoccupazione più grande di un bambino dovrebbe essere non prendere un’insufficienza a scuola, e il suo più grande desiderio incontrare il suo calciatore preferito. È fondamentale per un genitore seguire con attenzione la crescita del figlio.
Insegnargli l’educazione, il rispetto e il buonsenso. Ascoltarlo e comprenderlo lenendo ogni suo malessere, scongiurando che tenti di liberarsene con modalità tossiche e fuorvianti. Secondo un giovane di Cervinara, la mancanza di autorità genitoriale è la causa scatenante di atti brutali come quello ai danni del bambino di 10 anni.
Seconda ipotesi: assenza di sensibilizzazione sul bullismo Un evento del genere lascia pochi dubbi. Si tratta di un chiaro e tangibile episodio di bullismo. Secondo un giovane di Airola, per evitare il verificarsi di situazioni analoghe, ci sarebbe bisogno di spiegare ai bambini in che modo e in quale misura è opportuno rapportarsi tra di loro.
Spiegare il perchè è sbagliato fare una battuta infelice su un ragazzino in sovrappeso e perché è giusto difenderlo se gli altri lo deridono. Bisognerebbe educare i bambini all’armonia di gruppo.
I lockdown
Terza ipotesi: le conseguenze psicologiche dei vari lockdown La terza tesi di un giovane di Montesarchio sarebbe addirittura riconducibile alle numerose quarantene che abbiamo vissuto.
I bambini si sarebbero sentiti talmente imprigionati e repressi in loro stessi da manifestare il loro disagio attraverso il primordiale e mostruoso istinto della natura umana: la violenza.
Naturalmente non abbiamo nessuna certezza sul reale motivo dell’accaduto. Possiamo solo impegnarci ad assistere i nostri ragazzi al massimo delle nostre possibilità e sperare che eventi del genere non siano destinati a ripetersi.