Cervinara, corsa a sindaco: un “papa straniero” per il dopo Tangredi?

Redazione
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Anche se nessuno ne parla ufficialmente, l’argomento più dibattuto sui “marciapiedi” di Cervinara è: chi sarà il prossimo sindaco nel comune caudino? Vista la quasi assenza di dibattito pubblico, una opposizione più o meno latitante e la mancanza di proposte chiare, l’attenzione è tutta concentrata sulla maggioranza che regge il sindaco uscente Filuccio Tangredi. Il quale, non potendosi più candidare a sindaco (è in scadenza di secondo mandato ma può sempre candidarsi come consigliere comunale), è di certo “politicamente” tranquillo: la decisione, in fondo, lo riguarda fino ad un certo punto, cioè nella misura in cui egli vorrà continuare la sua avventura da amministratore. Sotto quale forma, bisogna ancora deciderlo.

I candidati naturali interni sono tre. Si tratta del presidente del consiglio comunale, Lello Todino; dell’assessore alla cultura Raffaella Cioffi e del vice sindaco Caterina Lengua. Chi dei tre potrà, però, aggregare una coalizione forte per esprimere il successore?

Il problema sembra proprio questo. Tra veti interni, più o meno espliciti; veti “esterni” da parte di qualche grande elettore, trovare la quadra tra i tre è davvero complicato.
In queste calde sere d’estate cervinaresi, però, avanza l’ipotesi di un “papa straniero”, cioè un sindaco fuori dagli schemi, non riconducibile a nessuno dei tre ma che offra una garanzia di parità di trattamento a tutti.

Il nome? Pare che in una cena sia spuntato quello di Antonio Pallotta, già presidente dell’Audax Cervinara. Il nome incontrerebbe il “placet” da parte di molti, sia interni che esterni alla maggioranza.

Sarà così? In questo momento è complicato definire. Molte sono le forze che ancora non scendono in campo.
Ad esempio, cosa farà il gruppo che fa capo a “Cervinara ho bisogno di te”? E il Movimento Cinque stelle: farà una lista? E il centro destra? Ma sopratutto, la sinistra cervinarese che fine ha fatto?