Cervinara: diamo a Carlo quel che è di Carlo
Cervinara: diamo a Carlo quel che è di Carlo. A questo punto si deve pensare ad una strategia di comunicazione vera e propria. La pubblicità deve, per sua stessa natura, attirare l’attenzione in ogni modo. Deve far parlare del prodotto o del negozio che sponsorizza per indurre alla visita e all’acquisto.
Errori voluti
Stamattina per pubblicizzare un negozio e determinati prodotti sono comparsi sulla cantonate cittadine di Cervinara e non solo dei bei manifesti. Tutto regolare, i manifesti rispondono alla classica strategia della pubblicità, con costi appetibili.
Ma, vogliamo pensare bene, forse, per attirare ancora di più l’attenzione si è sbagliato volutamente il nome della strada di Cervinara. Così, il povero Carlo Del Balzo, è diventato Cesare. Cesare è senza dubbio un bel nome, altisonante ed importante, ma nulla ci azzecca con l’illustre personaggio storico che la strada commemora.
Ricordiamo a noi stessi che Carlo Del Balzo di San Martino Valle Caudina fu un importante scrittore verista e deputato al Parlamento del Regno d’Italia per ben due legislature.
Tra l’altro fu autore, agli inizi del 900, del romanzo Le ostriche che è di un’attualità disarmante. Racconta, infatti, del trasformismo parlamentare, di cosa si arrivava a fare per restare vicini al governo ed ai ministeri. Vi ricorda qualcosa?
Probabilmente ad indurre in errore, se di errore si tratta, sarà stata la C puntata che precede sempre il cognome Del Balzo. A questo punto, parafrasando il Vangelo, è giusto dare a Carlo, e non a Cesare, quel che è di Carlo.
Poche settimane prima di questo svarione, altri manifesti riportavano Cervinara in provincia di Benevento. Ripetiamo, se si tratta di una strategia pubblicitaria potrebbe anche andare bene pure se è discutibile. Se, invece, si tratta di meri errori, per il prossimo manifesto meglio informarsi prima, onde evitare di figure barbine.