Cervinara: Dieci anni, costretta a chiedere l’elemosina
La mamma chiede qualcosa per lei e lei ha gli occhi bassi, cerchiati di lacrime. Si vede che vorrebbe essere mille miglia lontano da lì. Vorresti entrare nei suoi pensieri, capire cosa possa sapere una bimba, che avrà meno di dieci anni, di quello che la mamma, probabilmente, è costretta a fare.
Lei la trascina e chiede insistendo: “Dai qualcosa per la bambina, ha fame. Dai qualcosa per lei”.
Tu vorresti darle tutto, ma sai che a poco servirebbe per elevarla dalla sua condizione. Al bar, qualcuno offre un cornetto ed un cappuccino, ma neanche questo serve a riportarle il sorriso negli occhi. Pensi che le sue coetanee, almeno quelle che vivono nei nostri paesi, a quell’ora sono tutte a scuola. Le mamme le hanno destate dolcemente dai loro sonni, le hanno preparato la colazione, lavate, pettinate e vestite con cura. Poi loro o i nonni le aspetteranno all’uscita, per riportarle a casa, dove pranzeranno, poi giocheranno un poco, faranno i compiti, arriverà l’ora della merenda ed, infine, potranno giocare con le loro amichette.
E lei, invece, la bimba, di qualsiesi etnia ella sia, trascinata dalla madre a chiedere l’elemosina, non conoscerà mai queste piccole, grandi emozioni. Lei vagherà di paese in paese, trascinata dalla mamma, per arrivare alla cifra che dovranno dare ai loro sfruttatori. E, forse, mangeranno qualcosa la sera, stanche del loro camminare e con la voglia solo di chiudere gli occhi per sognare qualcosa di meglio. L’unico lusso di quella bimba e di tante come lei, è sognare. La guardi mentre va via e ti senti tanto impotente da stare male, perché lo sai, quegli occhi come milioni di altri non sorrideranno mai. (Immagine da web)
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