Cervinara: dolore per la scomparsa di Ernesto Vaccariello
Addio ad una persona mite e gentile
Cervinara: dolore per la scomparsa di Ernesto Vaccariello. Il 28 luglio avrebbe compiuto sessanta anni e a settembre avrebbe festeggiato il 30esimo anniversario del suo matrimonio, ma la vita sa essere crudele ed ha deciso diversamente.
Nel tardo pomeriggio di oggi un arresto cardiaco ha portato via per sempre Ernesto Vaccariello. Si è spento presso il pronto soccorso dell’ospedale San Pio di Benevento dove era stato portato per una crisi respiratoria. Poi, le cose sono precipitate e, purtroppo, il suo generoso cuore ha smesso di battere.
Ernesto era una persona semplice e gentile. Un cuore pure che non aveva mai avuto grilli per la testa. L’amore per la famiglia, per la moglie Sandra ed il figlio Crescenzo, era stata la stella polare della sua vita. Era animato da un’incrollabile fede, gli piaceva il calcio e tifava Milan da quando aveva i calzoni corti. Nutriva anche una grande passione per i fumetti: Tex, Zagor, Dylan Dog erano i suoi preferiti, ma, in questo campo, leggeva davvero di tutto.
Per lavoro aveva vissuto per un lungo periodo a Milano, ma, aveva sempre sperato di tornare a vivere a Cervinara e ci era anche riuscito.
Purtroppo, 15 anni fa era stato colpito da aneurisma cerebrale congenito e sua vita non era stata più la stessa. Nonostante fosse quasi immobilizzato non si era mai perso d’animo. Anche questa costrizione che avrebbe fatto impazzire chiunque la viveva con una forza interiore che, forse, gli arrivava proprio dalla grande fede. Una forza che mai gli ha fatto perdere quella gentilezza d’animo che lo ha sempre contraddistinto.
Aveva imparato a vivere anche giorni che sembravano tutti uguali. Lo confortava la moglie Sandra che mai per un attimo lo ha lasciato solo, prendendosi cura di lui dal primo all’ultimo giorno. Ed era follemente orgoglioso del figlio Crescenzo, dei suoi successi negli studi e nella vita. Tra padre e figlio c’è stato sempre un rapporto particolare, una complicità complementare. Erano complici su tutto, tranne che per il tifo agonistico. Ser Ernesto era un fiero milanista, mentre Crescenzo è un fiero juventino.
Ma era così legato al figlio che gli dispiaceva saperlo deluso se la sua squadra del cuore aveva perso. Come il papà, Ernesto, prima dell’aneurisma era anche un grande giocatore di tressette. Ed ora che ci ha lasciati ci piace pensarlo seduto con il papà e lo zio Antonio mentre danno vita all’ennesima partita di tressette sotto gli occhi della sua mamma Teresa.
Sentite condoglianze dalla redazione de Il Caudino alla moglie Sandra Miglietta, al figlio Crescenzo Vaccariello e ai fratelli Peppino. Antonio e Angelo.