Cervinara, dossi e paradossi
Cervinara. E’ dura la vita dell’automobilista che tra buche, paletti piazzati come se non ci fosse un domani, scarsa segnaletica stradale e pedoni indisciplinati si ritrova a combattere un nemico subdolo, il più odiato: il dissuasore di velocità volgarmente chiamato dosso. Nel comune caudino ne abbiamo contati 41, alcuni con una distanza di 10 metri l’uno dall’altro. Secondo il codice della strada i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, questi andrebbero segnalati 20 metri prima e se sono in serie con l’apposita dicitura “serie” . Ma non è tutto, nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di velocità deve essere compresa tra 20 e 100 metri. Analizzando l’ubicazione dei dissuasori a Cervinara, la prima cosa che salta all’occhio è la mancanza di cartelli che avvisino della loro presenza, il non rispetto della distanza tra un dosso e l’altro e la mancanza delle misure per l’allontanamento delle acque. E questi sono i dossi. Il paradosso è che non ci vuol niente ad applicare la soluzione che altri comuni della nostra Valle hanno trovato cotruendo dossi “intelligenti”, non rovinano le auto, le rallentano e sono utilizzati anche come passaggio pedonale.
Il quesito sorge spontaneo sono così necessari tutti questi dossi? Si ha la volontà di installarli a norma di legge? Perchè non si segue l’esempio degli altri comuni? (Immagine web)
Antonio Marro