Cervinara e Rotondi, sicurezza per i cittadini: consiglio comunale inutile
Si è svolto ieri sera il consiglio comunale congiunto tra Cervinara e Rotondi per discutere di legalità. Ricordiamo che negli ultimi mesi (non è quindi una cosa che riguarda solo questi giorni), i due paesi sono vittime di numerosi fenomeni che preoccupano i cittadini: furti in casa, scippi, auto bruciate e truffe agli anziani.
Dopo aver fatto finta che il fenomeno non esistesse e aver accusato i media di “fare cattiva pubblicità” ai paesi, finalmente i politici si sono mossi e hanno deciso di convocare l’assise politica.
Il risultato, però, è stato molto deludente.
Nulla è stato deciso e le parole si sono sprecate.
I consiglieri hanno espresso per prima cosa profondo rispetto per le forze dell’Ordine. La domanda che ci poniamo, allora, è: chi non ha rispetto per Carabinieri e Polizia? Chiedere la loro presenza capillare è forse irrispettoso? Non è, anzi, appello a coloro che per dovere sono tenuti a garantire sicurezza e legalità?
Il consiglio, poi, si è appellato al Prefetto come se tra le funzioni di quest’ultimo non ci fosse già quello dell’ordine pubblico. Più che appellarsi, i nostri politici dovrebbe pretendere un intervento straordinari per Cervinara e Rotondi.
L’incontro si è rivelato foriero solo di chiacchiere. Nessuna delibera votata, nessuna decisione presa se non l’istituzione di un “fantomatico” osservatorio sul fenomeno da parte dei due Comuni: cosa c’è da osservare? Che altro deve succedere?
Ancora. I politici si sono congratulati con San Martino per il sistema di video sorveglianza: all’incontro hanno partecipato, infatti, sia il vice sindaco del Comune, Francesco Sorrentino, che il comandante dei vigili, Serafino Mauriello. Sulle telecamere, però, né Cervinara né Rotondi hanno mosso un dito per adottarle: nessuna delibera, nessuna presenza di tecnici comunali per studiarne e proporne il funzionamento.
A che è servito, dunque, il consiglio comunale di ieri sera? A nulla. Ieri ci aveva meravigliato l’assenza dei cittadini all’assise. Ora ne comprendiamo le ragioni: perché assistere a parole sparse al vento? E’ mai possibile che la classe politica non comprenda le istanze e le inquietudini delle persone comuni? Misteri della politica locale.