Cervinara, farmacia: tacciono Regione e sindacati

Il Caudino
Cervinara, farmacia: tacciono Regione e sindacati

E’ proprio vero che al peggio non c’è limite e la decisione dell’Asl Av 2 di accentrare, dal 1 luglio, in una struttura del capoluogo il servizio di distribuzione dei farmaci salvavita, prima distribuiti ai pazienti in terapia presso l’ambulatorio di via S. Cosma,  ne è la conferma. Il provvedimento impone a una cinquantina di sfortunati cittadini dei quattro comuni irpini della valle caudina di sobbarcarsi a un viaggio al capoluogo per ritirare i medicinali di cui hanno bisogno. Le ragioni della decisione dell’Azienda restano incomprensibili,  tanto che lo stesso direttore generale Sergio Florio non è riuscito a spiegarle nell’ultimo comunicato, che  nella forma mortifica grammatica e sintassi e nella sostanza rivela la gran confusuione di idee della governance aziendale. Non c’è bisogno di esperti contabili per capire che il provvedimento può portare al massimo  qualche spicciolo nelle casse dell’azienda,  ma non potrà mai compensare i forti disagi e le afflizioni che procura ai pazienti. Florio si vanta di aver realizzato economie sui costi di gestione dell’Azienda, delle quali, però, sarebbe opportuno accertare la provenienza, per escludere che esse derivimno da tagli indiscriminati di cure e di assistenza  agli ammalati. In verità la questione dovrebbe interessare in primo luogo palazzo S. Lucia. Al presidente della Regione Stefano Caldoro e al delegato alla Sanità Raffaele Calabrò , invece, interessa poco o niente conoscere la fonte delle economie. Stranamente, la questione non sembra sfiorare neppure la Cisl, che pure la fatto una campagna per “denunciare le inefficienze del servizio… gli sprechi… le prestazioni negate ai cittadini… l’abbandono dell’ospedale Moscati”. E’ ancor più sorprendente, poi, che la natura dei risparmi non sfiori neppure la curiosità del Comitato ristretto dell’Asl, nel quale pure siedono sindaci che dovrebbero difendere il diritto alla salute  dei cittadini e che sono poi i primi a subire le lagnanze dei pazienti penalizzati.  Per oggi il presidente Foti ha convocato il Comitato per esaminare la questione, ma la riunione è stata vanificata da un improvvido comunicato dell’Azienda, che ha anticipato, con un atto di arroganza che rivela disprezzo per l’organismo collegiale,  la pregiudiziale  opposizione a ogni proposta di riesame del provvedimento adottato. Il Comitato non ha poteri per imporre soluzioni ragionevoli ai governanti della sanità. Ha il potere, però, di promuovere un’indagine sulla gestione che , per essere virtuosa, deve conciliare il riogre della spesa con l’efficienza e la qualità dei servizi e che diversamente si riduce a semplice tirchieria sulla pelle dei pazienti.

A.M.