Cervinara, farmacie distrettuali, presa di posizione del Pd
Con un duro comunicato stampa il Partito Democratico cittadino prende posizione contro la chiusura della farmacia del distretto, che dalle nostre colonne fummo i primi a denunciare. Nella nota il Pd chiede “alla Conferenza dei Sindaci di invitare il Direttore Generale del’ASL a ripristinare subito il servizio interrotto per chiudere questa pagina poco degna della sanità irpina”. Il documento, approvato all’unanimità dall’assemblea, pone in risalto come “con diversi provvedimenti della Regione Campania nel 2007 venivano istituite le farmacie distrettuali la cui realizzazione era obiettivo prioritario dei direttori generali e la mancata costituzione era motivo di decadenza degli stessi direttori generali. L’obiettivo era quello, da una parte, di intensificare la distribuzione diretta dei farmaci (necessari alle persone affette da patologie croniche gravi come malattie oncologiche, sclerosi multipla, psicosi gravi e pazienti sottoposti a trapianto d’organo) … in modo tale da razionalizzazione e ridurre la spesa farmaceutica, dall’altra, di garantire una continuità assistenziale tra ospedale e territorio”. Pertanto la realizzazione di punti di distribuzione capillari consentiva ai pazienti bisognosi di questi medicinali di potersi curare senza dover affrontare lunghi e snervanti viaggi. Il direttore generale Sergio Florio, però, ha sospeso tale servizio, creando gravi disagi all’utenza. Il comunicato, infine, prosegue denunciando che: “La decisione di sopprimere le farmacie distrettuali di Atripalda, Cervinara, Baiano e Lauro, da parte della direzione strategica dell’ASL, non si comprende nell’ambito di una razionalizzazione dei costi o di una riorganizzazione utile agli utenti, ma si dimostra quale essa realmente è: “razionare” i servizi nella logica dei tagli lineari che già tanto hanno penalizzato le nostre popolazioni nonostante i conti a posto dell’Azienda Sanitaria. Venendo meno, in tal modo, alla “mission” di una vera Azienda Sanitaria, cioè quella di tutelare la salute dei cittadini e soprattutto di quelle fasce più deboli, quali i malati cronici, malati oncologici, anziani non autosufficienti. La distribuzione per conto poteva essere una soluzione, ma andava valutata prima di sopprimere le farmacie. Si sapeva che avrebbe comportato ulteriori costi che la Regione Campania non poteva sopportare essendo ancora soggetta al piano di rientro dal deficit della sanità. Sono ormai diversi mesi che la farmacia distrettuale di Cervinara è chiusa, tutto ciò è intollerabile visto i gravi disagi che sta arrecando alla popolazione più debole”.
Red