Cervinara, Furti: devastazione morale e materiale
Non è solo un’attività commerciale, quella di Walter Nuzzo, è molto di più. In quella che è la frazione più popolosa di Cervinara, da tempo, i negozi si contano sulle dita di una mano.
Walter resiste, combattendo ogni giorno che passa contro tasse e rovelli burocratici di un sistema sempre più farraginoso. E, lui ed Annalisa, la sua commessa, sono sempre pronti a fornire informazioni a dare consigli soprattutto alle persone anziane che non hanno alcun tipo di riferimento. Oggi, entrambi sono distrutti. Per la seconda volta in pochi anni, i ladri hanno fatto loro visita. Ma, oltre a rubare, hanno devastato, sfasciato, con una furia cieca e tanto crudele. Gli agenti di polizia che sono intervenuti sembrano non avere parole. Del resto, nessuno può capire che colpi del genere mettono a rischio tutto. Riaprire la saracinesca sarà più duro del solito e quasi, quasi, Walter si chiede chi glielo fa fare. Anche perché, il sospetto più atroce è che un colpo del genere non può che essere opera di qualcuno che conosce bene la struttura. Sono entrati da una finestra sul retro, hanno dovuto sradicare l’inferriata per penetrare nel bagno e poi nell’edificio commerciale. Si tratta di persone che sanno, quindi, magari di clienti, e, ancora peggio, gente a cui Walter fa anche credito, gente di cui si fida. Solo persone così, ad esempio, potevano sapere che nell’unica slot che si trova all’interno c’era una cifra cospicua, forse, quasi duemila euro. Cosa sta succedendo nelle nostre strade, dentro di noi, cosa anima questa maledetta cupidigia? Domande alle quali non è per nulla semplice dare una risposta. Ogni notte, ogni maledetta notte, a Cervinara c’è qualcuno che si crede in diritto di poter razziare quello che vuole. Ogni notte, ogni maledetta notte, qualcuno esce per strada, non solo per rubare, ma anche per rovinare, per mettere sul lastrico qualcun altro. Ci vorrà davvero tanto coraggio per rialzare la saracinesca e, magari per servire lo stesso sciacallo che ti ha devastato il negozio, restare calmo, reprimere la rabbia e ingoiare l’offesa. Ci vuole davvero tanta forza e, soprattutto, coraggio.