Cervinara: gli auguri di Natale e i sassolini nelle scarpe del generale Bianco

Un intervento che deve essere letto con attenzione.

Redazione
Cervinara: gli auguri di Natale e i sassolini nelle scarpe del generale Bianco

Cervinara: gli auguri di Natale e i sassolini nelle scarpe del generale Bianco. Come sempre ospitiamo sempre con piacere gli interventi del generale Franco Bianco. In questa occasione, partendo dagli auguri di buon Natale che noi ricambiamo con grande piacere, effettua una riflessione sulla necessità dell’Unità della Valle Caudina. Unità che sta trovando un punto di raccordo sulla proposta di candidatura a Capitale della Cultura per il 2028. 

Ma, in modo elegante,il generale trova anche l’occasione di togliersi qualche sassolino dalle scarpe rispetto alla reazione ad un intervento precedente sempre pubblicato dal nostro giornale. La sua permanenza a Napoli, probabilmente, gli ha fatto dimenticare di quanto un paese, in realtà alcure realtà riescano  ad essere distruttive a tutti i costi. E sopratutto riescano a innescare il sospetto ad ogni proposta. 

Salutiamo con affetto il generale Franco Bianco, assicurandogli che Il Caudino sarà sempre aperto alle sue riflessioni,  ed auguriamo un sereno Natale a lui e a tutti i suoi familiari.    

Caro Direttore,

anzitutto, voglio indirizzare a Lei ed ai collaboratori de “ il Caudino” , nonché agli Amici , conoscenti e tutti i cittadini della nostra Cervinara, i migliori auguri per il  Santo Natale e il Nuovo Anno:  che sia portatore di Pace, soprattutto, e prodigo di realizzazione delle proprie aspettative, specie tra i giovani.

Ho letto con grande attenzione  la notizia della costituzione di una “ rete” dei Comuni della Valle Caudina per promuovere e proporre a “ Capitale della Cultura” per il 2028  la Valle stessa, onusta di storia, di civiltà antiche, di intraprese locali affermate anche a livello internazionale.

Quattordici Comuni della Valle sono coinvolti nel progetto con l’intento di “ superare la frammentazione storica e la marginalità del territorio” ( leggo testualmente ).

La notizia, poi, che ci sia stata l’adesione al progetto anche della Sovrintendenza della Reggia di Caserta  rende più forte la candidatura stessa.

Sono compiaciuto non solo per l’iniziativa, ma anche della motivazione che ne  è alla base : “ una scelta, quella di coinvolgere i quattordici Comuni, che ribalta la competizione campanilistica e valorizza la dimensione policentrica e condivisa , con la cultura come motore di coesione” ( leggo sempre nelle motivazioni ).

Queste giuste osservazioni erano anche alla base del mio “appello” di settimane  addietro  verso  la classe dirigente, già formata o da formarsi, della nostra Comunità per trovare una sintesi che non fosse esclusivamente di contrapposizione  in occasione delle prossime elezioni amministrative di primavera; sintesi che avesse il solo fine di  portare  Cervinara al livello di anni addietro, quando era  il riferimento dell’intera Valle.

Questo appello, Direttore, dal Suo giornale raccolto, credo abbia generato  un equivoco  sbagliato, come una sorta di mia ” interferenza”  nelle dinamiche politico-amministrative della Cittadina.

Ho creduto, ingenuamente,  che 40 anni di esperienza nelle Istituzioni Pubbliche elettive di una grande Metropoli come Napoli, e poi dell’intera Regione, oltre a quella maturata nell’amministrazione attiva professionale e accademica potessero essere sufficienti per operare un’osservazione sulla non facile realtà del Paese che mi ha dato i natali e dove ho coltivato la mia formazione giovanile ed anche di prima maturità.

Come Lei sa, egr. Direttore, quando posso, vengo molto spesso nella mia casa avìta dove trascorrere qualche sano week-end o mese estivo.

Quando mi è data facoltà, “spendo” anche buoni uffici per la Comunità che mi è sempre cara, che ha dato lustro a mio Padre, grande filosofo e poeta, oltre che avvocato, intitolandogli una piazza nel 2011, ( Sindaco Filuccio Tancredi ) , e gratificando me di un prestigioso premio culturale intitolato al grande artista Onorio Ruotolo ( Sindaca l’avv. Caterina Lengua ).

Da commenti sussurrati o evidenziati ho constatato che antichi rancori e divisioni anche generazionali sono ancora il seme che l’Apostolo Matteo riporta nel Vangelo nella “ parabola della zizzania”, e questo non fa bene certamente alla nostra bella cittadina, contraddicendo anche lo spirito che anima la lodevole iniziativa dei 14 Comuni della Valle Caudina.

Spero, invece, che il Comitato promotore della “ Città Caudina 2028 “ continui sempre in armonia d’intenti il percorso intrapreso sino al buon esito finale nella prospettiva di una “ nuova municipalità”, che superi i confini amministrativi dei singoli Comuni, realizzando un modello policentrico, come è felicemente esposto nel progetto presentato,   “ figlio” della identità dell’appartenenza atavica di antiche civiltà rurali e fiere.

Ancora i migliori auguri a tutti.