Cervinara: gli studenti e le facce di cera dei politici
Cervinara: gli studenti e le facce di cera dei politici. Fridays, for future, i venerdì per il futuro hanno visto scendere in piazza anche gli studenti della Valle Caudina. Come i loro colleghi di tutta Italia, i ragazzi della Valle chiedono ai potenti del mondo di fermare le emissioni in atmosfera.
Aopello accorato
Un appello accorato, visto che negli ultimi anni gli effetti dei cambiamenti climatici stanno sconvolgendo le nostre vite. Senza andare lontano con la memoria, basta ricordare quello che è avvenuto giusto una settimana fa, venerdì 17 settembre, a Montesarchio, nel cuore della Valle Caudina.
In pochissimi minuti, la furia degli elementi ha creato danni enormi. Non si sono contate vittime solo grazie ad buona dose di fortuna. Ma la paura è stata grande e gli esperti confermano che andiamo sempre più incontro ad eventi del genere.
Ed allora, gli studenti fanno bene a scendere in piazza. Fanno bene ad insistere su queste tematiche. Devono lottare per pretendere da tutti un comportamento davvero più responsabile. I ragazzi hanno capito che andiamo incontro a qualcosa che fa veramente male al nostro pianeta.
Sapere che le nuove generazioni sono più sensibili di noi, apre il cuore alla speranza Come apre il cuore alla speranza vedere sfilare, in un colorato corteo, gli studenti di Cervinara. A spiegare i motivi della protesta è stata una ragazza che frequenta la prima classe delle superiori.
Scuotere le coscienze
Ci auguriamo che i ragazzi, oltre del clima, vogliono occuparsi anche delle vicende della politica locale La loro freschezza, le loro idee ed anche i loro sogni possono fare veramente tanto. Possono smuovere le coscienze e far sciogliere le facce di cera degli amministratori locali.
Fatevi sentire ragazzi. Noi adulti abbiamo bisogno delle vostre scosse positive. Scendete in piazza per protestare contro le ingiustizie e contro le eterne promesse di chi pensa solo alla poltrona e ad apparire. Voi siete il futuro e dovete spazzare via tutte queste ipocrisie.