Cervinara: I misteri dell’omicidio Madonna e il rapimento di Aldo Moro
Cervinara. Oggi è il 16 marzo. Esattamente 38 anni fa, il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro fu rapito dai terroristi delle Brigate Rosse, che trucidarono anche la sua scorta.
Da quel momento, iniziarono 55 giorni drammatici che misero a serio rischio la stabilità democratica del nostro paese. I brigatisti, per liberare Moro, volevano un riconoscimento politico, ma in modo trasversale si saldò il partito della fermezza e quello che è stato uno dei nostri uomini politici più illuminati fu lasciato solo e condannato a morte. Cosa che non avvenne, invece, tre anni dopo per Ciro Cirillo, un oscuro assessore regionale, per il quale lo stato trattò e per liberarlo chiese l’intervento di Raffaele Cutolo. Come ci ha spiegato ieri, l’ex presidente del tribunale di Napoli, Carlo Alemi ruota intorno a questi grandi misteri italiani anche l’uccisione di Enrico Madonna, freddato a Cervinara nell’ottobre del 1993. Da allora non si è mai saputo nulla, né dei sicari, un commando ben preparato, né dei mandanti.
Un mistero lungo 23 anni, che ha un filo rosso proprio con il rapimento ed il delitto di Aldo Moro e con un altro omicidio eccellente, quello del banchiere Roberto Calvi. Fu lo stesso Madonna a rivelarlo ad Alemi, quando il magistrato volò sino a New York per interrogarlo. Appena giunto in Italia, però, l’avvocato di Cutolo, negò tutto, disse che il magistrato si era inventato quelle rivelazioni. Probabilmente, il consigliori fu avvisato e fu costretto a tacere. Cosa che, però, non avvenne nel 1993, quando uscì dal carcere. Allora Madonna rese una intervista a Il Mattino di Napoli, piena di rifermenti e, a quel punto, fu condannato a morte. Non a caso, fu trucidato appena tre giorni dopo quella intervista. Sono due le persone, che a partire da quell’episodio, potrebbero far luce su tanti misteri: Raffaele Cutolo ed il killer Pasquale Scotti. Quest’ultimo, chiamato Collier, la settimana scorsa dopo ben 32 anni di latitanza è stato estradato in Italia. Ma, Alemi, come ci ha detto nella nostra conversazione, è certo che non parlerà, altrimenti, rischia la stessa sorte di Michele Sindona, in carcere gli potrebbero servire un caffè al veleno. Cutolo, invece, resta chiuso al carcere duro con i suoi silenzi, in quanto sa bene che i servizi segreti restano sempre dominati da qualcosa di oscuro ed è pronto a portarsi nella tomba il suo armadio di segreti. Quando quella mattina del 16 marzo nel 1978 Moro fu rapito, anche i giovani studenti di Cervinara scesero in piazza per chiedere la sua liberazione, ma mai avrebbero immaginato che il mistero di quel caso era noto anche ad un loro concittadino.
- V.