Cervinara: Ieri ed oggi

Redazione
Cervinara: Ieri ed oggi

Le persone anziane, ma anche chi non lo è tanto, dovunque volgano lo sguardo, notano che tra ieri e oggi sono cambiate tantissime cose, per cui è giusto informare soprattutto i giovani che tra il modo di vivere poche decine di anni fa e come si vive oggi c’è un abisso, che solo gli ultra sessantenni riescono a rilevare.
Se diamo uno sguardo al modo di vestire soprattutto dagli anni cinquanta in poi, fino a pochi anni fa, tanta gente comprava al mercato abiti solo sui banchi dei panni usati: vestiti, cappotti, gonne, pantaloni tutti senza toppe e strappi.
I redditi, non sempre stabili, consentivano, a volte anche a stento, di condurre una vita discreta ma anche con la preoccupazione di dover saltare un pranzo o una cena. Il boom economico degli anni sessanta permise quasi a tutti di non stringere più la cinghia, di comprarsi la bicicletta, una cinquecento fiat, una seicento.
C’era lavoro soprattutto per i braccianti, assunti dall’Aticap, azienda di tabacchi tropicali. Tutti ebbero la possibilità di ampliare i propri consumi in tutti i settori.
Quando sembrò che la miseria antica era scomparsa, i sindacati, che ritenevano di fare una buona politica a favore dei lavoratori,
indussero i proprietari dell’Aticap ad abbandonare le terre fertili della Valle Caudina, perché costretti ad aumentare la paga ai lavoratori in modo esagerato e, nel giro di pochi anni, l’azienda dei tabacchi fu trasferita nel salernitano. Così da noi i redditi calarono parecchio. Le terre fertili furono abbandonate. Centinaia, se non migliaia di ettari di terreni agricoli, che una volta producevano ricchezza, oggi sono incolti: un mare di spine, di erbacce, con qualche eccezione di orti, è la dimostrazione di una cattiva politica da parte di operatori del settore.
Si è fatto cenno all’acquisto al mercato di abbigliamento usato negli anni del dopoguerra, quando la vera povertà non consentiva di seguire la moda soprattutto da parte delle donne.
Col passare degli anni le condizioni di agiatezza sono cresciute   consentendo a tutti di seguire i dettami delle mode: non più gonne lunghe, ma corte, mini, pantaloncini bizzarri, cappottoni lunghissimi per le donne; negli anni della miseria i pantaloni   degli uomini che arrivavano a metà gamba che tutti chiamavano “a zompa fuoss”, ora sono diventati di moda, come di moda sono diventati i borselli.
L’ultima moda bizzarra per uomini e donne riguarda i pantaloni strappati, sgualciti, rattoppati. Fino a qualche anno fa gli strappi, le toppe erano la prova della miseria nera. Ora nei negozi gli abiti strappati, variopinti costano anche molto di più.
Evviva la miseria!

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