Cervinara, il Conte di Montecristo “assaggia” il piatto della vendetta

Il Caudino
Cervinara, il Conte di Montecristo “assaggia” il piatto della vendetta

Dicono quelli bravi che la vendetta è un piatto che va consumato freddo e con pazienza.
Non bisogna essere frettolosi e, soprattutto, è necessario perseguire il proprio obiettivo a prescindere dalle difficoltà che si frappongono lungo il cammino.
Nella vicenda del ricorso al Tar, di cui il Caudino ha ampiamente scritto, c’è ancora una cosa da evidenziare. Lo sappiamo: non farà piacere a qualcuno. Ma un giornalista ha l’obbligo di registrare i fatti, che piacciano o meno.
La prima, parziale vittoria davanti al Tar di Salerno ha certamente la firma dei giudici estensori ma, politicamente, la sigla è un’altra ed è tutta cervinarese. Parliamo del Conte di Montecristo, l’Edmond Dantes della Valle Caudina: l’avvocato Dimitri Monetti.
Ricostruire la sua vicenda politica è fondamentale per capire come questa pronuncia dell’organo giudiziario sia una sua netta vittoria.
All’indomani della presentazione delle liste a Cervinara (all’inizio dei maggio 2015), colpì molto la sua esclusione dalla corsa elettorale.
Incassò e ricordò che nella politica vale il giudizio a lungo periodo e non a breve.
Dopo la corsa alle urne, con la sconfitta della lista guidata da Iuliano, Monetti evidenziò da subito che c’erano state delle irregolarità.
In questi mesi ha spiegato in lungo e in largo le ragioni del ricorso e di come, a suo dire, fosse stata tradita la volontà degli elettori.
Fino al 7 giugno quando le sue ragioni sono state parzialmente accolte.
Lui lo aveva detto fin dall’inizio.
E di certo non finisce qua: il ricorso al Consiglio di Stato apre ancora scenari inediti e non è detto che a Cervinara si voterà solo nella sezione 7 e 12. La magistratura, infatti, potrebbe annullare la sentenza del Tar e decidere un ritorno totale alle urne oppure il mantenimento dell’attuale Consiglio comunale.
In questa fase c’è molto fermento a Cervinara. Come ha spiegato il sindaco Filuccio Tangredi, “con questa sentenza ci sarà una guerra delle preferenze”. Mentre consiglieri eletti e non eletti hanno già avviato le consultazioni, Monetti è serafico.
Non parla di politica, è ancora presto.
I bene informati, però, sanno che si trova al centro di una girandola di “consultazioni” che lo vedrebbero protagonista nella prossima corsa alle urne “se si vota in tutte le sezioni”, ovviamente.
Perché il Conte di Montecristo ha iniziato ad assaggiare il piatto della vendetta ma c’è ancora bisogno di tempo per completare il pasto.

Angelo Vaccariello