Cervinara: il falò di Sant’Antuono dedicato a Gerardo Simeone
Domenica prossima, intorno al falò, non ci sarà. Dopo una lunga malattia e dopo essersi battuto come un leone, Gerardo Simeone nello scorso mese di aprile ha lasciato la vita terrena.
Aveva solo 51 anni ed una di quelle persone che, oltre a dedicarsi alla moglie ed ai figli, animava la vita di una frazione e di un bar. Il suo luogo dell’anima restava la frazione Castello, probabilmente, quella che ha conservato più di tutte le altre l’impianto storico, con tutte le tradizioni che si tramandano da padre in figlio.
Nello storico Bar di Ennio, Gerardo, che aveva la battuta fulminante, organizzava estenuanti partite a carte e sopratutto scherzi per tutti, giovani ed anziani. Una sorta di amici del Bar Margherita, con metodi e costumi sempre uguali, ma sempre divertenti. E, in questi giorni, subito dopo le festività natalizie, si cominciava ad organizzare il falò per la notte di Sant’Antuono, una di quelle tradizioni a cui gli abitanti di Castello restano legatissimi.
Lo scorso anno, nonostante il culmine della malattia e nonostante il freddo polare, Gerardo non era mancato, dando agli amici anche una ventata di speranze. Una speranza effimera, perchè dopo poco, le sue condizioni si aggravarono, sino a condurlo alla morte. E così, quest’anno, Mauro De Lucia, più famoso come Brigante, grande organizzatore della notte del fuoco, insieme a tutti gli amici di Castello, hanno deciso di dedicare a Gerardo il falò di Sant’Antuono, che dopo la benedizione di don Giovanni Panichella arderà nella sera di domenica 17 gennaio. Le fiamme si leveranno alte nella notte, intorno al fuoco di parlerà, si mangerà, si berrà qualche bicchiere di vino, proprio come piaceva a Gerardo, che, certamente, apprezzerà il gesto e sopratutto il fatto che gli amici continuano a portarlo nel cuore.
Peppino Vaccariello