Cervinara, il silenzio della società civile genera illegalità
“Il sonno della ragione genera mostri” (in foto) è un celebre dipinto di Francisco Goya del 1797. Parafrasare il titolo e renderlo attuale per la realtà cervinarese è molto semplice.
Oggi abbiamo potuto vedere un video di Antonio Musto (rimbalzato da User Tv) di una manifestazione della camorra del 1985.
Ci è tornata in mente anche l’ultima realizzata a Cervinara: quella del 1997 promossa da tutte le Azioni Cattoliche del paese.
Un elemento è chiaro: dopo l’ondata di illegalità che ha colpito il nostro comune, ci si sarebbe aspettato una reazione da parte delle associazioni civiche che operano sul territorio.
A parte la corsa (più formale che reale) alla solidarietà al sindaco Filuccio Tangredi per l’attentato subito, di concreto nulla è stato fatto e, all’orizzonte, nulla si vede.
La sensazione è che a Cervinara le associazioni civiche abbiano gettato la spugna per dedicarsi a cause sicuramente nobili ma meno “impegnate”.
Dal teatro, all’assistenza agli animali, dalle recite allo sport. Nessuno che, in queste settimane, abbia mai chiaramente preso una posizione contro i furti negli appartamenti, gli scippi, gli anziani truffati e le scuole vandalizzate.
Silenzio.
Ognuno dirà che non è compito suo. La domanda però è: se non sono le associazioni a prendere una chiara posizione e a sensibilizzare sui temi che creano allarme chi deve farlo?
Particolarmente rumoroso, poi, è il silenzio del mondo cattolico cervinarese. Per oltre vent’anni, le Azioni Cattoliche sono state un faro nell’impegno civile: che fine hanno fatto i cristiani? Si sono nascosti di nuovo nelle sagrestie?
Non parliamo per carità di patria dei partiti, assenti almeno da un decennio dal dibattito civile e sociale del paese.
Cosa resta? L’indignazione dei singoli che oramai si sono rassegnati e gli organi di informazione che denunciano lo stato delle cose e vengono continuamente accusati di catastrofismi.
Finirà l’inverno civile a Cervinara?
Angelo Vaccariello
@angelismi