Cervinara: imprenditore assolto con formula piena in due procedimenti giudiziari

Redazione
Cervinara: imprenditore assolto con formula piena in due procedimenti giudiziari
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Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, danneggiamento, furto aggravato, invasione di terreni, assolto con formula piena l’imprenditore boschivo cervinarese Giovanni Marra.

Due verdetti assolutori

Il giudice monocratico presso il Tribunale Penale di Avellino dott.ssa Gilda Zarrella, all’esito della camera di consiglio, riguardante due procedimenti penali, celebratisi a carico di un imprenditore boschivo cervinarese, ha pronunciato due verdetti assolutori, adottando la formula di stile “IL FATTO NON SUSSISTE”, stabilendo che le condotte contestate all’imputato non hanno alcuna rilevanza penale. 

L’imputato, all’epoca dei fatti contestati, svolgeva attività imprenditoriale nel settore boschivo, ed era stato tratto a giudizio poiché la persona offesa, con diverse denunce e segnalazioni al Corpo Forestale dello Stato di Cervinara.

Questi lamentava un’invasione di terreni, finalizzata alla movimentazione di terreno, danneggiando una servitù di passaggio costituita sul fondo di proprietà dello stesso, nonchè il taglio ed il conseguente furto di piante di castagno di proprietà della persona offesa. 

Invece, nell’altro procedimento penale all’imputato veniva contestata una condotta più grave rispetto a quella del precedente procedimento penale, atteso che  al fine di esercitare un diritto volto a limitare la presunta servitù di passaggio, di cui la persona offesa asseriva di essere titolare, si faceva ragione da sé usando violenza sulle cose consistita nello spezzare il lucchetto della sbarra, ed apponendovi un altro lucchetto, impedendo, in tal modo, l’acceso ai fondi di proprietà della querelante.  

Il giovane imprenditore, difeso dall’avvocato Giovanni Adamo, nel corso del dibattimento ha sempre professato la sua innocenza, riservandosi di adottare ulteriori provvedimenti all’esito delle due vicende giudiziarie. 

Pretesa priva di ogni fondamento giuridico

L’avvocato Giovanni Adamo, con la sua arringa finale, ha dimostrato, producendo atti notarili e materiale fotografico, che la pretesa accampata dalla querelante era assolutamente priva di ogni fondamento giuridico, poiché durante l’istruttoria processuale erano emerse circostanze contraddittorie, addirittura diametralmente apposte a quanto. riferito in querela.   

Nonostante, la difesa avesse provato in modo certo l’inconsistenza dell’impianto accusatorio, la pubblica accusa aveva formulato richiesta di condanna, per il primo procedimento penale alla pena finale di mesi 4 di reclusione, mente per il secondo procedimento penale alla pena finale di mesi 6 di reclusione.  

4 anni di vicende processuali

La decisione finale del magistrato avellinese, pienamente condivisa ed apprezzata dalla difesa, pone fine a due vicende processuali che duravano da circa 4 anni, ingenerando nell’imputato preoccupazione e tensione per fatti mai commessi.