Cervinara: imprenditore assolto con formula piena
Termina una vicenda lunga tre anni
Cervinara: imprenditore assolto con formula piena. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni, danneggiamento, invasione di terreni, furto aggravato, assolto per la terza volta con formula piena l’imprenditore boschivo cervinarese Giovanni Marra.
Il giudice monocratico presso il Tribunale Penale di Avellino dott.ssa Sonia Matarazzo, all’esito della sua camera di consiglio, riguardante un terzo procedimento penale, celebratosi a carico di un imprenditore boschivo cervinarese, ha pronunciato un verdetto assolutorio adottando la formula più ampia “IL FATTO NON SUSSISTE”, stabilendo che le condotte contestate all’imputato non hanno alcuna rilevanza penale.
L’imputato, all’epoca dei fatti contestati, svolgeva attività imprenditoriale nel settore boschivo, ed era stato tratto a giudizio poiché la persona offesa, con diverse denunce e segnalazioni si era rivolta al Corpo Forestale dello Stato di Cervinara, affinché si provvedesse al deferimento dello stesso all’ Autorità Giudiziaria.
La querelante lamentava un’invasione di terreni, finalizzata alla movimentazione di terreno, danneggiando una servitù di passaggio costituita sul fondo di proprietà della stessa, nonché il taglio di piante di castagno di sua proprietà.
Inoltre, all’imputato veniva contestata una condotta ancora più grave, tenuto conto che secondo l’impostazione accusatoria, al fine di esercitare un diritto volto a limitare la presunta servitù di passaggio, di cui la persona offesa asseriva di essere titolare, impediva l’acceso ai fondi di proprietà della stessa.
Il giovane imprenditore, difeso dall’avvocato Giovanni Adamo, nel corso del dibattimento ha sempre professato la sua innocenza, riservandosi di adottare ulteriori provvedimenti che si concretizzeranno nel momento in cui interverrà il passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione.
Appena appresa la notizia dell’assoluzione con formula piena è stato conferito nuovo incarico all’avvocato Giovanni Adamo di depositare una nuova denuncia alla Procura della Repubblica di Avellino, affinché si proceda nei confronti della querelante per atti persecutori, chiedendo una personale audizione al Procuratore Capo della Repubblica di Avellino dott. Domenico Airoma.
Già in passato per fatti analoghi l’imputato, sempre rappresentato dallo stesso difensore, aveva ottenuto due sentenze di assoluzione con formula piena, di cui una è divenuta irrevocabile, ragion per cui fu depositata presso la Procura della Repubblica di Avellino una denuncia nei confronti della querelante per il reato di calunnia. Allo stato si è in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.
Pretesa priva di ogni fondamento giuridico
L’avvocato Giovanni Adamo, con la sua arringa finale, ha dimostrato, producendo atti notarili e materiale fotografico, che la pretesa accampata dalla querelante era assolutamente priva di ogni fondamento giuridico, poiché durante l’istruttoria processuale erano emerse circostanze contraddittorie, addirittura diametralmente apposte a quanto. riferito in querela.
Nonostante, la difesa avesse provato in modo certo l’inconsistenza dell’impianto accusatorio, la pubblica accusa aveva formulato richiesta di condanna alla pena finale di 400,00 euro di multa, facendo leva su atti d’indagine che non fornivano elementi certi ed incontestabili alla ricostruzione accusatoria.
3 anni di vicende processuali
La decisione finale del magistrato avellinese, pienamente condivisa ed apprezzata dalla difesa, pone fine alla terza vicenda processualie che durava da circa 3 anni, determinando nell’imputato preoccupazione e tensione per fatti mai commessi.