Cervinara, Iuliano attacca: Gli aumenti della Tari sono incomprensibili
E’ un Vincenzo Iuliano che parla a trecentosessanta gradi quello intervistato dal Caudino. Lancia accuse sulla Tari: “perché il costo è cosi spropositato”? Boccia il cartellone estivo: “Siamo diventati un paese del basso napoletano” ed è convinto che la chiusura della Villa comunale “sia solo un intervento inutile da parte di chi non riesce a preservare i propri interventi.
Come valuta l’operato dell’Amministrazione Tangredi?
Mi sembra un’Amministrazione allo sbando. Prendiamo l’esempio della Tari, una vicenda incredibile. Nel 2010 pagavano 900 mila euro. Al 2015 si paga più di 1,6 milioni. Non voglio entrare nel merito dei numeri. Ma se la differenziata è arrivata al 55 per cento non si spiega questo aumento indiscriminato e cosi violento.
Lei cosa ipotizza?
E’ evidente che Irpinia Ambiente non è all’altezza della gestione, senza considerare che è solo un carrozzone politico inutile.
Sui social si è scatenata la polemica sul cartellone estivo, Cervinara sotto le stelle: qual è il suo giudizio?
Con questa crisi che morde alle caviglia, la riduzione delle spese sui contribuenti sarebbe stato più apprezzabile. E’ un cartellone deludente sia nella fattura che nel modo di approcciarsi al pubblico. Sembra che Cervinara sia diventato un paese del basso napoletano. E non segue nemmeno la scorta dell’ultimo periodo dell’Amministrazione Cioffi che aveva una spesa pubblica molto più qualificata.
Come valuta la chiusura della Villa?
Sono convito che la Villa è dei cittadini e non dell’Amministrazione. Lo sviluppo non si crea con il decoro urbano in villa. E non è la fontana del drago a poter dare lavoro. E’ un intervento inutile da parte di chi non riesce a tutelare ciò che fa.