Cervinara: la Costituzione affidata ai ragazzi
La tradizione si è ripetuta
Cervinara: la Costituzione affidata ai ragazzi. Il 2 giugno è la nostra festa, la festa degli italiani, di tutti gli italiani. Oggi la Repubblica festeggia il suo compleanno Il 2 ed il 3 giugno del 1946, gli italiani, nel coso del referendum costituzionale, scelsero la forma repubblica, bocciando quella monarchica che aveva avuto non poche complicità con il regime fascista.
Oltre al referendum, gli italiani, per la prima volta votarono anche le donne, elessero i componenti dell’Assemblea Costituente che, a loro volta, ebbero il compito di scrivere la nostra Carta Costituzionale. Le regole, ossia, ed i diritti che valgono per tutti i cittadini.
Sono passati 78 anni, ma la Costituzione è giovane e per nulla obsoleta. Celebrare il due giugno, quindi, non è affatto un esercizio retorico.
E’ un modo per ricordare il momento fondativo del nostro paese e, soprattutto, della nostra democrazia. 78anni di democrazia, di libertà, diritti, garantiti a tutti, ai ricchi ed ai poveri, agli uomini e alla donne ed anche, di recente, a coloro che non hanno una sessualità ben definita. Diritti che non hanno prezzo e che non possono e non devono svenduti.
Un testimone culturale e civile che deve essere consegnato alle nuove generazioni. Un testimone che si trova nelle pagine della nostra Carta Costituzionale. Cervinara anche quest’anno ha celebrato la festa della nostra Repubblica con una manifestazione che ha visto in campo l’amministrazione comunale, la scuola, le forze dell’ordine e diverse associazione.
Un corteo è partito da piazza Tresscine dove ha raggiunto la Villa Comunale. Ai piedi del monumento ai caduti, il sindaco l’avvocato Caterina Lengua ha pronunciato il discorso ufficiale sull’importanza di questa ricorrenza. Ed al termine c’è stata la consegna della Costituzione agli studenti dell’Istituto Superiore Francesco De Sanctis.
Un vero e proprio passaggio del testimone. Ai ragazzi toccherà di difendere ed accudire questa pietra fondamentale del nostro paese e poi, a loro volta, trasmetterla alle generazioni che arriveranno dopo la loro.