Cervinara: La Giornata del Ricordo, l’invito dell’Amministrazione Comunale
L’Amministrazione Comunale nella “Giornata del Ricordo” invita la cittadinanza tutta a riflettere su una delle pagine più tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha vissuto: la tragedia della guerra, delle foibe, dell’esodo.
Il voto parlamentare a larghissima maggioranza che dieci anni fa portò all’approvazione della legge 30 marzo 2004 n. 92, fu l’approdo di una sofferta consapevolezza civile che si è venuta consolidando nella percezione degli italiani, la consapevolezza che un paese democratico deve sempre fare luce sugli aspetti, anche controversi, della propria storia. il Parlamento italiano ha consacrato la data di oggi, anniversario della firma del Trattato di pace tra l’Italia e le Potenze Alleate nel 1947, quale “Giorno del Ricordo”. Da allora questa giornata è dedicata alla memoria di migliaia di italiani dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio.
L’occupazione Jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi. In Istria, a Fiume e in Dalmazia, la repressione Jugoslava costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione fu quasi cancellata e di quell’orrore, per troppo tempo, non si è mantenuto il doveroso ricordo.
Se vogliamo celebrare questa giornata nella pienezza dei suoi significati dobbiamo riconoscere che per lungo tempo l’orribile capitolo delle foibe e dell’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia è stato nascosto al nostro Paese.
La giornata del ricordo corrisponde all’esigenza di un riconoscimento umano ed istituzionale per troppo tempo mancato.
Dobbiamo giustamente ricordare ciò che è accaduto, e non stancarci di condannare con tutto lo sdegno possibile i crimini efferati e gli orrori della guerra, delle persecuzioni, delle stragi e della “pulizia etnica”, consapevoli che da allora sono cambiati non solo il confine orientale, con i suoi vasti intrecci, in termini di contatti e scambi fra popoli e differenti culture, valori e aspirazioni, ma tutta l’Europa, la sua storia, l’attualità e ancor di più le prospettive del mondo intero.
Ciascun Paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo. L’istituzione del “Giorno del Ricordo” vuole essere un modo per affrontare in maniera condivisa le cause e la responsabilità di quanto è accaduto e per superare tutte le barriere di odio, diversità e discriminazione. Il ricordo, oggi, e’ per noi tutti un dovere, un monito ad impedire che l’ignoranza e l’indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più. Un ammonimento contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. E’ un dovere nei confronti dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime che coltivano la memoria di quella tragedia.
Costruiamo il ricordo ogni giorno, e non solo il 10 febbraio, facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove la violenza, l’odio, siano solo un doloroso ricordo, per costruire insieme uno stato che si ispiri sempre ai principi della democrazia e della libertà. (Immagine da web)
Il sindaco
Filuccio Tangredi
La Delegata alla Cultura
Raffaella Cioffi