Cervinara, la giornata delle Processioni (e nessuno dice nulla)

Il Caudino
Cervinara, la giornata delle Processioni (e nessuno dice nulla)

Ci sono alcuni argomenti di cui a Cervinara chi fa informazione non dovrebbe occuparsi. Tra questi, la religione. Il rischio, infatti, è che una minoranza battagliera e “talebana” alzi barricate senza nemmeno leggere i contenuti. Ci è già capitato. Il nostro ruolo, però, è raccontare i fatti e sottoporre al giudizio del lettore gli eventi.
Guardiamo, ad esempio, a quello che succede domenica primo giugno a Cervinara. Ci sono ben due eventi che si svolgono in contemporanea, sebbene il regolamento diocesano lo vieti.
Alle nove e trenta, di fatti, ci sarà la processione della Madonna del Bagno. Un’antichissima tradizione che affonda le proprie radici verso la fine del Seicento dispone che questa effige di Maria sia portata in processione dalla Chiesa di Sant’Adiutore a quella di San Cosma il giorno dell’Ascensione del Signore. E’ una festa che interessa tutta Cervinara. La sera, intorno alle 19, la stessa processione si replica con destinazioni invertite: si parte da San Cosma e si arriva ai Salomoni. In contemporanea, il parroco di Valle ha deciso di fare una processione sempre della Madonna dedicata a quella del Rosario. Qualcuno si chiederà: che c’è di strano?
Semplice: la diocesi vieta dichiaratamente di svolgere in contemporanea processioni e altre manifestazioni. Perché a Cervinara, allora, si fa?
E’ mai possibile che i preti non si parlino tra di loro? E ammesso che fosse così, perché la Diocesi di Benevento lo ha autorizzato? Il cancelliere diocesano, l’unico che può dare il via libera insieme al Vescovo, come mai non ha posto attenzione a questa “strana” concomitanza?
Quanto ancora il paese caudino dovrà essere considerato solo periferia dal Vescovo Mugione? E’ mai possibile che con i tanti problemi non si decida a intervenire e finalmente a mettere ordine nella Chiesa cervinarese?
Ci chiediamo cosa stia aspettando il “pastore” diocesano. Quello del primo giugno è solo l’ultimo esempio di una mancanza di coordinamento trai parroci ma anche di rispetto per il Popolo di Dio. Non ci resta, dunque, che pregare (almeno per chi crede)…

Angelo Vaccariello
@angelismi