Cervinara: la liberazione di Ciro Cirillo e l’omicidio Madonna

Redazione
Cervinara: la liberazione di Ciro Cirillo e l’omicidio Madonna

Alcuni pezzi dello Stato e della Democrazia Cristiana trattarono con le Brigate Rosse per la liberazione di Ciro Cirillo, grazie alla mediazione di don Raffaele Cutolo, capo incontrastato della Nco (nuova camorra organizzata) e, all’epoca, padrone assoluto delle carceri italiane.
Da pochi giorni è stato ricordato il rilascio, avvenuto il 24 luglio del 1981 dell’ex assessore regionale alla ricostruzione Ciro Cirillo, che oggi ha più di novanta anni e vive a Torre Del Greco.
La trattativa, unica nella storia della Repubblica, è stata riconosciuta da più sentenze, non da ipotesi accusatorie. Le Brigate Rosse, grazie alla mediazione di Cutolo, e grazie ad un riscatto di diverse centinaia di milioni di euro, liberarono l’assessore. Quello che lo Stato, o almeno pezzi di esso, non fece per Aldo Moro, lo mise in atto per questo notabile campano. Perché?
Cirillo era il terminale di tutti quegli affari che erano partiti con il terremoto del 1980, affari per migliaia e migliaia di miliardi, che inclusero nella zona del cratere anche l’area metropolitana di Napoli. Ed allora, un uomo del genere, la politica ed il mondo degli affari lo dovevano per forza liberare.
I brigatisti, oltre ai soldi del riscatto, ottennero una maggiore agibilità all’interno degli istituti di pena da don Raffaele. Ed è proprio lui, sepolto da più di 30 anni in regime di carcere duro, a conoscere per intero tutta la verità di quella trattativa.
Ma, il boss non parla, non si pente e non collabora con la giustizia, in alcun modo. Un’altra persona, molto probabilmente, perché era il suo consigliori, il suo uomo di fiducia, sapeva tutto di quella trattativa. Una conoscenza che lo ha portato alla tomba.
Stiamo parlando dell’avvocato Enrico Madonna, freddato nella sua Cervinara, in via Carlo Del Balzo, davanti casa sua, una sera di ottobre del 1993. Non si conoscono i mandanti ed è sempre buio fitto sugli esecutori materiali. Ad ottobre saranno 22 anni esatti dalla sera dell’uccisione di Enrico Madonna, ma quell’omicidio resta avvolto nelle tenebre. Eppure di pentiti di quella stagione ce ne sono stati centinaia, ma nessuno ha mai parlato di quel duplice omicidio. A cadere, oltre al consigliori, sotto i colpi dei sicari fu anche una persona che non centrava nulla, l’imprenditore Brevetti.
Enrico Madonna era uscito dal carcere pochi mesi prima. Fuori si era reso conto che la Nco era stata completamente debellata e che lui, senza la protezione delle bocche di fuoco di Cutolo, non valeva niente. Tanto è vero che anche in carcere tentarono di ammazzarlo. A questo punto, badate bene, si tratta solo di un’ipotesi, probabilmente, avrà fatto sapere che anche lui era depositario del segreto della trattativa tra Stato e Bierre.
Ed allora sul calar della sera, arrivò il commando di fuoco a Cervinara, fece le due vittime e poi scomparì nelle tenebre. Dopo 22 anni, quel duplice omicidio resta un mistero. Solo Cutolo potrebbe svelarne i motivi, ma don Raffaele non parla e così c’è il rischio che si porti nella tomba il mistero di Madonna, insieme a tutti gli altri. (Foto di Ciro Cirillo da web)

P. V.