Cervinara: la piazza piena di luce
Cervinara: la piazza piena di luce. Salendo a Ioffredo, nel tardo pomeriggio di una domenica di maggio, trovi una piazza piena di luce. Le tenebre e la paura della notte della distruzione sembrano lontane, sembrano solo un incubo. La scommessa di far rivivere un luogo di distruzione è pienamente riuscita.
Un sogno realizzato
Nel parco giochi senti la vita che rinasce nell’argento vivo dei bambini e poi, dopo dieci metri ascolti un vociare che leva al cielo. Salendo a Ioffredo, nella piazza piena di luce trovi un prete che spezza il pane e versa il vino all’aperto e vedi i fedeli pregare con lui.
Don Renato Trapani, parroco unico di Cervinara, della mala notte del sedici dicembre del 1999 sa solo quello che gli hanno raccontato. Non ha visto la montagna di fango creare morte e distruzione, non ha letto la paura negli occhi di chi si metteva in salvo.
Solo la chiesa di San Nicola resistette e quando, qualche giorno dopo, i soccorritori ritrovarono la statua di Padre Pio integra si pensò anche al miracolo. Ma la chiesa ed il panificio Moscatiello erano rimasti soli, in un luogo che, suo malgrado, sembrava richiamare la morte e la distruzione.
La sconfitta della morte
La morte si sconfigge solo con la vita. La Signora vestita di nera si vince con i giochi dei bimbi, con le preghiere dei fedeli e con questa piazza, oggi piena di luce e piena di gente.Bisogna dare il merito a Filuccio Tangredi che da sindaco ha saputo avviare un complicato meccanismo ed ora la piazza è un fatto reale. Lo stesso merito anche all’attuale prima cittadina Caterina Lengua che ha continuato nel solco tracciato dal suo predecessore.
I due obiettivi centrati
La foto scattata dall’alto da Emanuele La Russa fa capire l’importanza dell’intervento. Il progettista e direttore dei lavori, l’ingegnere Gabriele Lanzotti, ha centrato i due obiettivi, mettere in sicurezza l’area e dare bellezza ad un luogo abbandonato.
La scommessa, però, al momento, è vinta solo a metà. Ora, la piazza piena di luce dovrà tornare ad essere un punto di riferimento per gli abitanti di Ioffredo – Castello. E, magari un luogo dove gli altri cervinaresi possano recarsi spesso, portando anche persone da fuori.
La piazza, oltre ad essere piena di luce, ha una bellezza metafisica che lascia senza fiato il visitatore. La piazza affonda le sue radici nel passato, con il mulino recuperato e la chiesa, ma già guarda al futuro. La mala notte del sedici dicembre può davvero restare solo un ricordo da non dimenticare mai.
Salendo a Ioffredo. In un tardo pomeriggio di maggio, trovi una piazza piena di luca e senti la voglia di ricominciare, di tornare a vivere, di scommettere sul futuro.
Peppino Vaccariello
(foto Emanuele La Russa)