Cervinara: la scommessa dell’Agrario
È una ottima notizia. L’Istituto Superiore Luigi Einaudi arricchisce l’offerta formativa ed apre a quello agrario. C’è, però, una riflessione seria da fare su come Cervinara ed anche i comuni che vi fanno riferimento, almeno per quanto riguarda la frequenza alle scuole superiori, siano sempre un passo indietro, manchino sempre di una prospettiva lunga.
Diciamo questo perché a Cervinara esisteva sino alla metà degli anni settanta un istituto agrario. Si trovava in via San Cosma ed era una sezione staccata del glorioso istituto Mario Vetrone di Benevento. Per capire l’importanza di quella scuola basti pensare che il riscatto del vino sannita ed irpino, Taurasi, Aglianico, Falanghina, Greco di Tufo e Fiano, è arrivato da enologi che si sono formati proprio in quella scuola. Ma, forse, per noi cervinaresi l’Agrario sapeva ancora di terra, di braccianti e di un passato che volevamo cancellare in fretta, troppo in fretta. Non solo, subito dopo il terremoto, la classe politica ci fece credere che dovevamo puntare sulla industria e che Cervinara avrebbe avuto una zona di sviluppo industriale. L’abbiamo avuta, ma è rimasta una cattedrale nel deserto, il suo sviluppo è legato alla realizzazione di una strada che ad oggi arriva sino a Roccabescerana. Ma per realizzare l’area Asi abbiamo sacrificato migliaia e migliaia di ettari di terreno baciati dalla fertilità. E così la scuola chiuse i battenti, i ragazzi di 40 anni fa hanno abbandonato per sempre l’agricoltura, si sono formati su altre materie, di respiro corto, molto corto. Ora si tenta questa strada, facendo il passo del gambero, sperando di recuperare quasi mezzo secolo.
Peppino Vaccariello