Cervinara, la solidarietà silenziosa di tanti volontari

Il Caudino
Cervinara, la solidarietà silenziosa di tanti volontari

C’è un gruppo di persone che, a Cervinara, operano nel silenzio per aiutare chi è in difficoltà. Questi volontari sono diversi per età, lavoro e anche per ceto sociale. Eppure c’è una cosa che li accomuna: mettersi a disposizione del proprio fratello.
Parliamo dei volontari della Confraternita di Misericordia, guidati dal governatore Luigi Cioffi.
Tanti li conoscono soprattutto per il lavoro che fanno con il 118: “lavoro” ovviamente gratuito come il loro status di volontari impone. Ogni giorno, tra Cervinara, Rotondi, San Martino e Roccabascerana la gente vede le ambulanze della Misericordia correre in aiuto di chi ne ha bisogno.
Stavolta, però, non parliamo della loro meritoria opera di volontari soccorritori. Parliamo di un’altra attività che svolgono nel silenzio assoluto.
“Ma no, che ne devi parlare a fare”, si schernisce il governatore Cioffi. “Lo sai, il nostro motto è: Che Iddio ve ne renda merito! Noi ringraziamo chi ci aiuta a fare del bene”.
I volontari, una volta a settimana, realizzano un laboratorio per i diversamente abili. Ogni sabato si riuniscono una quindicina di volontari con circa sette persone in difficoltà e aiutano loro a socializzare ma anche a sentirsi “utili”.
“Il nostro servizio – spiega il responsabile Carmine Mainolfi – è rivolto a chi vive con un handicap. Ogni settimana passiamo un po’ di ore nella nostra sede in via Trescine con questi nostri amici e cerchiamo di distrarli dalla loro vita di tutti i giorni”.
In pratica, spiega ancora Mainolfi, “aiutiamo innanzitutto a favorire la socializzazione eppoi cerchiamo di stimolare le loro abilità”.
Non è tutto però. I volontari, con un’auto della Confraternita, vanno a prendere queste persone a casa e li riaccompagnano, “il tutto fatto senza che le famiglie o la comunità sganci un solo euro”.
Altro che servizi sociali. A Cervinara ci sono dei ragazzi che in maniera del tutto gratuita si pongono al servizio del proprio prossimo.
“Abbiamo tanti progetti – spiega ancora Carmine Mainolfi-. Vorremmo aumentare i nostri incontri almeno a due la settimana. Per questo, però, abbiamo bisogno di organizzarci meglio. Vorremo, poi, rivolgere un appello alle famiglie che vivono con un parente in questa condizioni: non abbiate timore di contattarci, ci occupiamo noi di tutto”. Ecco lo spirito che tutta la comunità caudina dovrebbe avere in una fase in cui la vita sembra sul serio difficile.