Cervinara: la storia del piccolo Francesco, rinato grazie all’amore
Cervinara. Solo una pioggia battente, un temporale che ha flagellato la domenica nella capitale, poteva fermare la corsa di Francesco.
Perché Francesco dal primo giorno di primavera del 2014 ha messo le ali ai piedi e non lo ferma più nessuno. Non ha potuto correre in bici, ma ha cantato, ballato per tutta la giornata.
Giove Pluvio, infatti, per quanta pioggia poteva mandare giù, mai avrebbe potuto rovinare la festa di Francesco, dei suoi amichetti ed i loro familiari che si sono ritrovati, ieri, alle Terme di Caracalla. Si tratta di bambini e famiglie un po’ speciali; gente che ha lottato con le unghie e con i denti contro terribili malattie, ma non hanno perso la speranza. E l’amore li ha premiati.
Francesco Arminio è un bimbo trapiantato, figlio di Salvatore, uno dei titolari della pasticceria Napoletana di Cervinara e di Stefania Bozzi.
Oggi ha otto anni e quando ne aveva appena quattro gli è stata diagnosticata una sindrome nefrosica, tra le più terribili. Non si può neanche immaginare cosa abbiano provato i genitori. Ma non hanno mai mollato. Si sono affidati ai medici del Bambin Gesù a Roma e a Dio. Tre anni in attesa, poi arriva la telefonata, quella che riapre la speranza, quella che ti fa vedere la luce in fondo al tunnel. Una luce che arriva grazie al grande amore di altri genitori che decidono di donare gli organi del loro caro appena defunto.
Il trapianto riesce ed ora Francesco è un bimbo come gli altri. Ha voglia di correre e giocare come tutti quelli come lui operati al Bambin Gesù, che ieri si sono ritrovati alle Terme di Caracalla.
Un raduno per far capire che si tratta di piccoli e famiglie come le altre. Un incontro per perorare l’importanza della donazione degli organi. Un raduno per dimostrare come l’amore vince su tutto, vince anche sulla morte. Un amore che fa correre Francesco e non lo fa fermare più.
Peppino Vaccariello