Cervinara: lancette ferme, eutanasia di una frazione
Cervinara: lancette ferme,eutanasia di una frazione. Adesso anche le lancette dell’orologio del campanile hanno deciso di smettere di funzionare. Basterebbe poco, un piccolissimo intervento per rimetterle in funzione.
Segnale inequivocabile
Eppure restano così, ferme, immobili, cristallizzate, un segnale inequivocabile di quello che sta vivendo Piazza Sant’Adiutore e l’intera frazione Salomoni a Cervinara. Se le lancette restano immobili, giorno dopo giorno, la casa canonica, attigua alla chiesa cade a pezzi. E la saletta che per quasi un secolo ha ospitato l’azione cattolica resta chiusa, sbarrata.
Del resto, già da tempo i sampietrini della piazza non vedono una scatenata partita di pallone tra ragazzi di ogni età. Ed i gradoni che portano alla chiesa non ospitano più quegli adolescenti in cerca di identità che si ritrovano in gruppo per sconfiggere le paure di quella età.Tra qualche giorno, grazie alle prove della Via Crucis vivente quei gradoni torneranno a vivere. Ma poi tutto finirà la sera del venerdì santo.
Se cade a pezzi la casa canonica, a distanza di pochi metri, l’appartamento che monsignor Antonio Lombardi donò al Seminario Arcivescovile di Benevento versa in condizioni ancora peggiori.Da quanto la Confraternita Misericordia si è spostata in via Dei Monti quelle stanze restano vuote e nessuno provvede ad un minimo di manutenzione.
Morire di indifferenza
Sembra quasi che la chiesa, dall’arcivescovo al parroco unico e ai due vice parroci abbiano deciso che la parrocchia di Sant’Adiutore Vescovo debba perire così, nell’indifferenza, giorno dopo giorno, cancellando tutta la storia di questa frazione.
L’orologio elettrico, le cui lancette hanno smesso di funzionare, fu realizzato grazie ad una sottoscrizione dei fedeli nella prima metà degli anni settanta. I soldi arrivarono anche dall’estero, da tutti quegli emigranti che avevano piantato nel cuore quel campanile e lo portarono in giro per il mondo insieme a loro. Per i salamonari i rintocchi dell’orologio erano motivo di vanto rispetto alle altre chiese del paese.
Due anni prima, gli stessi emigranti avevano restaurato l’allora chiesa di campagna, oggi santuario cittadino di Maria Santissima del Bagno e dei santi Cosma e Damiano.
La generosità di Monsignor Lombardi
Mentre nel 1979, monsignor Lombardi a proprie spese, non con i soldi della parrocchia comprò il cinema in rovina GideMar che stava per Giuseppe De Maria. Lo fece abbattere e realizzò quella che divenne la sua casa. Lui era di Pannarano ma volle morire a Cervinara, ad un passo dalla chiesa di cui era stato parroco. Quella casa che donò al seminario ed oggi cade a pezzi.
Ora anche le lancette dell’orologio hanno smesso di funzionare. la casa canonica cade a pezzi e l’appartamento donato con un gesto d’amore non versa in condizioni migliori. Forse è così che muoiono i territori, forse è così che si muore dentro.