Cervinara: L’artista e maestro Fierro nelle pagine di Grazia.it
Con un reportage, pubblicato ieri, a firma della giornalista Cristina Piccinotti, la rivista Grazia.it ha dedicato diverse pagine al nostro maestro Angelo Gabriele Fierro e alle sue sculture.
In occasione dell’apertura, domani, di Matera 2019, capitale della cultura europea, alla quale Fierro partecipa con sue opere, rendiamo omaggio all’artista con la pubblicazione dell’articolo apparso sulla rivista di moda, bellezza e lifestyle.
Posti meravigliosi e suggestivi che si possono instagrammare
Da rocce informi prendono vita opere d’arte uniche e vivaci, che creano un museo a cielo aperto immerso nella natura. In Valmasino, ecco le sculture dell’artista Angelo Gabriele Fierro
Inquadrare, scattare, postare. Poco conta cosa e dove, che siano scatti d’artista o di fotografi improvvisati. Condividere sui social paesaggi, luoghi e situazioni è un trend assoluto che ha ormai contagiato (quasi) a tutti.
E non ci sono regole precise che stabiliscono cos’è condivisibile. L’unico criterio è il (buono o cattivo) gusto di chi fotografa.
Così in questo social far west, abbiamo voluto dedicare il nostro articolo a qualcosa che vale davvero la pena di essere fotografato e postato. Vi portiamo in Val Masino dove sono esposte in maniera permanente le sculture en plein air dell’artista Angelo Gabriele Fierro: opere d’arte che nascono dalla roccia, sono fruibili da tutti e tutte da instagrammare.
Poeta della scultura che fa vivere la pietra
Artista eclettico e dai molteplici interessi, Angelo Gabriele Fierro, originario di Cervinara, in provincia di Avellino, ha la sua officina in Valtellina, a Morbegno, in provincia di Sondrio, dove vive e lavora ormai da cinquant’anni.
Qui, tra monti e fiumi, in una perfetta e armoniosa relazione con la natura, l’artista figurativo ha realizzato un vero e proprio museo en plein air di sculture in pietra, traendo dalla roccia ciò che già in esse dormiva.
«Ho iniziato a scolpire nel 1998. I miei principi ispiratori e punti di riferimento sono il mondo greco, il Rinascimento e tra i maestri il mio massimo ispiratore è Canova. Ma l’arte è un fatto del tutto libero e personale, è interpretazione e creazione soggettiva. Così le mie sculture d’ispirazione classica sono del tutto uniche e originali nella loro vivacità, slancio e capacità di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante», ci dice Fierro.
Quando la roccia prende forma…
…diventa immagine, storia, bellezza, spirito, racconto. Fierro trasforma i sassi e le rocce inerti, dure da modellare e a volte quasi inaccessibili, in figure sinuose, corpi vivaci e volti espressivi di donna.
Fierro preferisce scolpire la pietra all’aperto, nel luogo preciso in cui scorge la roccia che fa nascere in lui l’ispirazione.
«Amo intervenire nella natura più pura, dove plasmo la pietra fra i maestosi silenzi di alte cime e pure acque dei fiumi che sgorgano dai ghiacciai. In questi luoghi ideali ma esistenti in Val Masino, la mia vena artistica e creativa torva un canale di espressione e compimento».
Il poeta, pittore e scultore preferisce lavorare il quarzo bianco e quello misto, oltre alla pietra calcarea, per gli effetti strabilianti che essi danno all’immagine scolpita.
Spiega Fierro: «scelgo le pietre nelle quali intravedo alcuni elementi morfologici della figura umana, completando con il mio scalpellol’opera che la Natura ha iniziato. Non sono io, quindi, a decidere il soggetto da scolpire, ma le rocce mi suggeriscono e ispirano. Il mio compito è portare alla luce le forme antropomorfiche che già si celano in esse e, in questo modo, continuare l’opera della natura».
Donne di pietra
Sono circa 40 le opere eseguite in provincia di Sondrio, tra i Comuni di Albaredo Valmasino e Cosio Valtellino da Fierro nel corso della sua carriera. Altre 10 sculture di varia grandezza hanno dato vita alle rocce di pietra calcarea nella zona del Partenio in Valle Caudina, precisamente sul monte Coppola in Cervinara, in provincia di Avellino, la terra di origine di Fierro.
Spiccano per eleganza, armonia col paesaggio, tecnica e maestosità La Donna nel vento, La principessa Sissi, Aguirre e La ballerina di Flamenco (nella foto sopra). Una scultura, quest’ultima, ciclopica, scolpita tra le vette di granito della Val Masino: «Tra le pieghe granitiche del sasso nei pressi del laghetto Moss, ho intravisto una roccia perfetta, da cui spontaneamente è scaturita una sinuosa figura femminile, che già dormiva nella pietra, prima che io la forgiassi con il mio scalpello».
Altre opere dell’artista raccontano di gheishe, veneri, muse e regine; sentimenti di pietà, sofferenza, amore per la Natura e per il Creato; rappresentano personaggi della storia e della mitologia antica tra cui Platone, Dante e varie figure ispirate alla storia egizia.
Ma è a 2000 metri, sul Passo San Marco, fra le provincie di Sondrio e Bergamo, dove di solito gli appassionati arrivano per arrampicare e fare boulder, che si può ammirare il gruppo scultoreo I quattro volti al vento, e lasciare che il proprio sguardo, come quello dei soggetti scolpiti nella roccia, si perda verso l’infinito.
Nel resto del mondo
Sculture dell’artista di Cervinara si trovano in importanti musei ed università, tra cui la New York University e la International University of Montecarlo, al Museo di Storia dell’Arte del Lussemburgo, nell’Università internazionale di Montecarlo e in ville private di alto prestigio come a Long Island e Los Angeles. Protagonista di oltre sessanta mostre allestite in tutto il mondo, Fierro si è guadagnato un notevole successo tra i critici d’arte internazionale che l’hanno definito “Poeta della Scultura”.