Cervinara: lettera di un padre al figlio 18enne
Caro figlio,
in un giorno come oggi di 18 anni fa, il miracolo della vita si è rinnovato e Dio ci ha donato il più grande dei regali: sei nato tu. Tua madre ed io, nel pieno del nostro amore, vedemmo per la prima volta i tuoi occhietti neri: erano bellissimi, mai visto niente di più emozionante. Erano pieni di amore, pieni di voglia di bruciare le tappe e di scoprire il mondo che ti circondava.
Tua madre era ancora dolorante, ma era la donna più felice al mondo, come biasimarla! Il Signore ci aveva donato la seconda grande meraviglia della nostra esistenza.
In quel momento avrei, anche, potuto morire di felicità: ero tuo padre e il marito di tua madre. Cosa chiedere di più? Ma non è stato così ed allora eccomi qui a dedicarti questa mie parole d’amore.
Non sai quanto è difficile scrivere questa lettera perché nessuna parola, anche la più ricercata e difficile, può descrivere adeguatamente ciò che provo, il mio amore, il mio orgoglio e la mia speranza per te. La mano mi trema, il cuore batte forte e sento un nodo alla gola che opprime il mio respiro….e allora decido di lasciarmi andare e piangere come non l’ho mai fatto.
Mi sembra passato così poco tempo da quando ti prendevo in braccio ed emettevi i tuoi primi respiri, i primi versi. Ricordo i tuoi primi passi. Rammento perfettamente e con dolcezza tutti i momenti trascorsi insieme, i milioni di bacini che ti ho dato e tutte le cose fatte insieme. Ti stringevo forte forte al cuore e ti facevo compagnia nel tuo mondo fantastico.
Quando eri piccolo ti raccontavo delle storie inventate dove io ero il tuo super eroe e con i miei poteri magici, ogni volta correvo a salvarti dai pericoli e dalle insidie. Oggi quelle favole inventate hanno lasciato posto al mondo reale dove, purtroppo, io non ho più i super poteri ma dove non esiterei, neppure un attimo, a dar via la mia vita in cambio della tua felicità.
Uno dei dolori più grande nella mia esistenza è stato quello di doverti stare, spesso, lontano, per motivi professionali, nella quotidianità, mentre crescevi e ti formavi; ma se l’ho fatto, devi sapere, è stato solo per aiutare te e tua sorella ad aver un futuro migliore. E poi devo riconoscere che tua madre ha saputo colmare, molto bene, questo vuoto.
Ma ti prometto che quel “poco” che resta della mia vita spero di poterla spendere accanto a te, di respirare insieme a te, di fare le cose che vuoi fare anche tu e di amare ciò che amerai tu.
Ora sei diventato un uomo e l’hai fatto, velocemente quasi in silenzio (a differenza di quella “pazza” di tua sorella) senza aver dato mai un problema e come ti dico sempre: tu incarni proprio il figlio ideale che avrei voluto avere, che ho sempre sognato: sei intelligente e saggio (molto più di me), sei sensibile, buono, umile ma al tempo stesso fiero di te stesso ma soprattutto sei altruista perché nella tua semplicità cerchi sempre di aiutare gli altri. Sei di una sincerità imbarazzante, in alcune circostanze malinconico, timido e poco loquace, ma a volte le parole non servono sono pleonastiche se a “parlare” sono gli occhi e nessuno come me sa comprendere i tuoi sguardi. Sei speciale non tanto per le cose che fai ma per quello che “sei” e ora che ci penso non ti ho visto mai piangere!
Perdonami se qualche volta, mio malgrado, sono stato ingombrante e severo ma volevo prepararti al “mondo fuori” dove spesso dobbiamo mettere da parte i nostri sogni e le nostre poesie e “sgomitare” forte per ricavarci qualche spazio e prenderci quelle piccole briciole che la vita ci riserva.
Ho cercato, soprattutto con l’esempio, di insegnarti ad approcciare la vita con positività, con fierezza e autostima ma alla fine eri sempre tu ad insegnare qualcosa di nuovo a me: da te ho imparato ad essere felice anche delle piccole cose. Mi hai insegnato il senso profondo della vita. Mi bastava stare con te e guardare il mondo attraverso i tuoi occhi e tutto mi sembrava più bello, colorato ed emozionante. Con te ho imparato, nuovamente, a sognare.
Non avere paura del domani, qualsiasi cosa la vita ti getti addosso, abbracciala! Ciò che sarai domani sarà solo merito tuo. Non nascondere mai i tuoi sentimenti : ama intensamente come sai fare tu. Hai ancora tanto da donare. E ricordati che gli ostacoli della vita, le difficoltà, i successi ma anche i fallimenti sono tutte grandi opportunità per crescere ed essere felici.
Ma soprattutto non smettere mai di sognare, vedrai che quando meno te lo aspetti aprirai gli occhi e capirai che non c’è differenza tra il sogno e la realtà.
E perdonami sin da ora se un giorno mi vedrai vecchio, fragile e senza forza: se mi sporcherò quando mangio e non riuscirò più a vestirmi e non sarò più in grado di difenderti, prova a non soffrire per me perché io, grazie a te sono stato felice. E un giorno quando le mie gambe non mi consentiranno più “di tenere il tuo passo” non trattarmi come fossi un peso ma vieni verso di me con le tue forti mani come io facevo con te quando muovevi i primi passi.
Anima mia tu sei un pezzo di me. Il mio amore è assoluto. Oggi diventi un uomo e avrai pure la barba ma per me resterai sempre il mio bambino Antoniuccio!
Eugenio Antonio Esposito