Cervinara: l’impresa di Samuele, cattura un pesce siluro a soli 13 anni
L'impresa è raccontata dalla penna del fratello Pellegrino
Cervinara: l’impresa di Samuele, cattura un pesce siluro a soli 13 anni. Una passione grande che lo porta a praticare la pesca sportiva e a sacrificare vacanze e tempo libero per seguire il suo e trascina il papà e la mamma tra fiumi e laghi. Samuele Casale ha soli 13 anni e ha effettuato il colpo che tutti i pescatori sognano. E’ riuscito, infatti, a pescare un pesce siluro.
La sua è una passione solo sportiva, infatti, una volta catturato questo pesce gigante lo ha rimesso in acqua come fa sempre. L’impresa, però, ha stimolato il fratello Pellegrino a dedicargli questo articolo che volentieri pubblichiamo.
In un mondo arido, sterile, in cui lo spazio ed il tempo vengono annichiliti da un click su di uno schermo, in cui basta digitare una sequenza precisa di lettere per osservare tutto ciò che si vuole in una frazione di secondo, nella società del consumismo sfrenato, in cui il popolo viene volgarmente ingozzato da tutto ciò di cui non ha bisogno, ma che crede di desiderare, si è sempre più lontani dall’atavico concetto dell’essere “umani”.
Stiamo lentamente appassendo, diventando macchine o meglio, rottami…Ma che cosa si può fare per rallentare questo processo di meccanicizzazione dell’essere umano?
Le risposte potrebbero essere molteplici, complicate, ricercate… mettiamo per un attimo a tacere il nostro ego e soffermiamoci invece sulle cose facili.
Qual ’è quell’ antidoto segreto che può ricondurre l’uomo al suo ancestrale splendore di essere pensante, emozionale, luminoso? Che cosa può spingerci a riabbracciare la vita?
La vita vera, quella difficile, la vita in cui si cade, ma ci si rialza, anche con un ginocchio sbucciato ed una guancia rigata dalle lacrime.
Quella vita che ci fa emozionare che ci fa piangere, ridere, amare, sognare di diventare…
Beh è la passione, il Demone interiore secondo Socrate. Quel moto inspiegabile, quella voce che sussurra, che ci spinge a fare cose che nessun altro farebbe, a creare quelle cose che ci appartengono, e a diventare quello che siamo.
È la passione che ha spinto Samuele Casale, uno dei pochi viaggiatori solitari in questo mondo di folle urlanti ad abbracciare e fare propria l’arte della pesca. Nasce ad Avellino il 30/12/2010 e vive a Cervinara, , è da sempre mosso dal fuoco insaziabile della curiosità rivolta a tutto ciò che non sa, a tutto quello che non conosce.
Il suo primo approccio al mondo della caccia marina avverrà solo durante l’estate del secondo anno di scuole medie, trascorrerà le sue giornate a studiare sperimentare ed apprendere nuove tecniche sempre più efficaci.
Inizierà a praticare questo solo successivamente, in seguito all’acquisto di uno spropositato quantitativo di materiale (canne, mulinelli, retini, ami, canoe).
Il suo primo obbiettivo ? Catturare un pesce siluro . Per chi non conosce la pesca, dalle nostre parti è la preda più ambita e ricercata anche dai pescatori più esperti.
Così Samuele si dirige nel suo posto preferito, il lago, imbracciando una canna molto più alta di lui, in spalla uno zainetto pesante e nell’altra mano una cassettina contente diversi piccoli scomparti.
Montata la postazione, ripete gli stessi gesti che ha già sapientemente praticato centinaia di volte nelle sedute precedenti. Aspetta, respira osservando, scrutando. Padroneggia l’arte perduta dell’attesa, dimenticata nell’epoca digitale.
Samuele riesce a godere di ogni istante di ogni momento perché ama ciò che sta facendo, è completamente presente, è se stesso, un essere umano autentico.
Gli uccelli cinguettano, il vento carezza i fili d’erba che svolazzano oscillanti, il sole illumina una giornata come le altre, una giornata felice.
Il colpo di frusta
Un colpo di frusta fende la superficie placida del laghetto, il mulinello ruota all’impazzata, il giovane sorride, ci siamo.
Si alza in piedi ed afferra la canna, con una meravigliosa maestria ed eleganza fa ciò che sa fare meglio, ciò che lo fa sentire vivo, ed inizia a combattere.
Il liquido opaco non lascia spazio alle supposizioni, è impossibile prevedere qual’ è l’animale che ha abboccato finché non lo si ha in pugno.
L’ignoto non influenza la sua prestazione che è come al solito eccelsa, precisa, gioiosa, Samuele sorride, a prescindere dal bottino, a prescindere dall’entità della preda, a prescindere dal risultato,
Il 13enne è felice, perché ama il processo, perché sa, nell’ingenuità della sua fanciullezza spensierata, che il risultato non è altro che un punto di partenza per rimettersi in gioco, e pescare ancora, e ancora.
Questa volta però la fatica è maggiore, lotta con tutte le sue forze ma nulla, il pesce continua a tirare, forte, ma lui non molla, persiste.. fino alla fine.
La foto ci mostra Samuele, 30 minuti dopo aver iniziato a lavorare alla cattura del pesce. Lo immortala proprio mentre raggiunge il suo obbiettivo, pescare un vero e proprio siluro lungo la bellezza di 120cm.
Samuele ci insegna ad essere innamorati della vita, a seguire il proprio istinto, a godere di ogni momento a prescindere dai successi e dagli insuccessi.
Il ragazzo ci fa assaporare la magia dell’ l’attesa che non deve essere logorante, ma un’opportunità per apprezzare tutto quanto di bello abbiamo in torno a noi.
Samuele ci insegna, che la vita è fatta di piccole cose e che bisogna sorridere sempre, sempre, perché l’arrivo è solo un punto di partenza mentre il percorso è ciò che rende ognuno di noi un essere umano autentico.
Grazie Samuele. Che tu possa diventare quello che sei e che tu possa condurre un esistenza serena all’insegna dell’amore e della bontà.
Al mio più grande mentore. Da tuo fratello. E