Cervinara, in memoria del senso della misura
Cervinara. Il senso delle misura e della decenza sono oramai fuori dall’orbita civile. Come il senno di Orlando bisogna andare e riprenderseli sulla luna. Almeno, sino a pochissimo tempo fa, però, c’erano alcune zone franche. In alcuni luoghi del vivere civile, come ad esempio, chiese e camposanti, si nutriva una sorta di rispetto che impediva ai bassi e biechi istinti di manifestarsi. Oramai, però. a Cervinara non si rispetta più neanche questa extraterritorialità. Lo testimonia l’ultima vicenda, solo in ordine cronologico che si è verificata al cimitero. Un gruppo di persone, per motivi tutti loro che non devono interessare, sono venuti alla mani, proprio prima di tumulare un feretro. Se le sono date di santa ragione sino a quando, una mano caritatevole, è intervenuta per sedare gli animi e richiamarli al luogo ed al momento. Una storia che non meriterebbe neanche di essere raccontata se non fosse, purtroppo, la cartina di tornasole della decadenza dei costumi di una comunità. A scandalizzare è la circostanza che il fatto si è verificato all’interno del cimitero, sulla bara di una persona appena deceduta e che meritava rispetto per essere destinata alla sepoltura eterna. I romani hanno lasciato una lezione della pietà che si deve ai defunti,racchiusa nel brocardo:” Parce sepulto”. Ma evidentemente, quella lezione venti e passa secoli dopo non è stata per nulla appresa.