Cervinara, Memoria storica e memoria digitale

Redazione
Cervinara, Memoria storica e memoria digitale

Cervinara. Manca meno di un mese al 25 Aprile. Non è solo una giornata di vacanza, una occasione per fare una gita fuori porta. È la festa della liberazione dal nazi-fascismo, un momento per riflettere, seriamente, sulla democrazia e sul prezzo da pagare alla libertà. Proprio in questo 2015 cade il 70esimo anniversario di questa ricorrenza e, con il passare del tempo, i testimoni sono sempre di meno. La memoria è un tesoro che deve essere raccolto e conservato. I libri, per quanto dettagliati ed accurati, non potranno mai sostituire i ricordi dei protagonisti, di chi ha vissuto quei momenti straordinari e terrificanti. Il rischio che questa memoria vada persa è grande. Negli ultimi anni, però, grazie a Dio, uomini e donne di grande sensibilità, hanno iniziato a raccogliere le testimonianze di queste persone. Basti pensare alla memoria della Shoa che già tanti imbecilli da tastiera mettono in dubbio. La storia non è fatta solo di grandi avvenimenti. È fatta soprattutto delle vicende della gente, coinvolta in questa immane tragedia. E non si deve raccontare solo di soldati e di battaglie. Si devono raccogliere anche le vicende di donne, bambini ed anziani, travolti dalla furia distruttrice, una furia cieca e sorda. E, vale la pena conoscere quello che avveniva anche nelle piccole comunità. Tutto questo si è prefisso di fare il progetto Memoria storica e memoria digitale, organizzato dall’istituto comprensivo Francesco De Sanctis, diretto da Serafina Ippolito. Cervinara fu liberata molto prima del 25 aprile del 1945. Non ha conosciuto la lotta fratricida, ma ha vissuto tanti momenti drammatici, soprattutto nei primi giorni di ottobre del 1943 quando i tedeschi lasciarono la Valle Caudina, incalzati dagli alleati. Ebbene, il progetto che ha avuto come tutor la professoressa Angela Cantone, con la collaborazione delle professoresse Picca  e Tagliaferri, coordinate dall’esperto esterno, Francesco Bello, ha raccolto le testimonianze di chi, in quei giorni, aveva la stessa età dei ragazzi di oggi. La paura, la fame, la speranza, l’orrore sono stati resi benissimo anche a distanza di 70 anni. Il progetto è in via di conclusione, intanto, proprio ieri è stata creata una pagina Facebook per raccogliere tutto quello che i ragazzi hanno fatto. Non solo, verrà realizzato anche un video. Tutto questo per dire, con orgoglio che Cervinara non dimentica e la sua scuola è un baluardo della memoria. I fascisti da tastiera, i negazionisti non hanno spazio dove si ricorda.